Schermata 2016-04-09 alle 22.30.54L’associazione Genitori Sottratti rappresentata alla Commissione Infanzia del Senato dal suo Vice-Presidente Dott. Gabriele Bartolucci ha presentato  nella giornata di mercoledì 6 Aprile 2016, un <Indagine conoscitiva sui Minori fuori Famiglia>.

In ambito Tutela Minori vi sono metodi che possono e devono essere rivisti ad una nuova e più funzionale luce. Li abbiamo analizzati, esposti.  Come la notevole spesa che lo stato affronta che potrebbe essere dimezzata. Senza trascurare poi il fatto che NON ESISTE un anagrafe nazionale sul numero di minori allontanati dalle famiglie, la qual cosa offre una visione su aggettivi quali: Incomunicabilità e inconsapevolezza diffusa.

Ma andiamo con ordine

Come si valuta un servizio? chi eroga servizi non produce beni tangibili ma, nel settore pubblico così come in quello privato la gestione dei servizi è una parte importante della ns. economia e rappresentativa di una società evoluta, “terziarizzata” in cui, soddisfatti i bisogni primari, ci si dedica ad attività atte a migliorare in senso lato, la qualità della vita.

Da ciò che definiamo “servizio” ci si attende il miglioramento su cui quello interviene: i servizi di trasporto pubblico devono servire a spostare le persone da un punto A ad un punto B in maniera sicura, efficace ed efficiente, altrimenti si dice, siano dei cattivi servizi di trasporto, dei servizi inadeguati allo scopo che costano, assorbono cioè risorse, ma non fanno o non fanno bene, ciò che dovrebbero. A maggior ragione questo è vero per i Servizi che lo Stato riconosce di superiore interesse, appropriandosene e gestendoli, perché essenziali o prioritari: per migliorare la qualità della vita di quella società e non per il mero fine di lucro.

La famiglia è un ambito di intervento estremamente delicato e la tutela della famiglia in difficoltà è un area in cui lo Stato Italiano investe costantemente ingenti risorse, e possiamo esser solo felici che questo orientamento perduri, nonostante il quadro di generale recessione.

Da un investimento pari a 2,8 Mld € pari allo 0,18% del PIL ed in un ambito così delicato, è lecito sperare che questi denari siano ben spesi, perché da come verranno usati, dipenderà il futuro dei nostri cittadini e della nostra nazione e non per modo di dire – : l’indigenza, il disagio sociale, l’emarginazione, la devianza, determinano costi enormi per la società ed essa può “contenerli” solo prevenendone le cause, con una buona istruzione, con una previdenza sociale adeguata, con tutto quell’insieme di azioni note sotto il termine di Welfare e con interventi emergenziali “chirurgici”.

Nessuno di noi sa esattamente come la macchina dello Stato dipani la propria attività in questo ambito, non lo sappiamo per varie ragioni, le nostre vite sono piene di così tante cose e pensieri che da tempo abbiamo abdicato impercettibilmente al nostro dovere politico, ed un po come i Merovingi di medioevale memoria, abbiamo delegato ai nostri maestri di palazzo, i politici di professione, il ruolo di controllori del buon funzionamento della macchina dello Stato, ricevendone continue rassicurazioni.

Bart_phL’Associazione Genitori Sottratti insieme alla ONLUS Rete Sociale di recente costituzione, ha incrociato la sua esperienza con i dati ufficiali disponibili sul tema tutela minori, ricavandone un documento di semplice ed immediata lettura, e lo ha presentato in audizione presso la Commissione Infanzia del Parlamento Italiano, nell’attività di raccolta dati da questa svolta per la promozione di una riforma dei Servizi Sociali.

L’esperienza ci insegna che chi solleva un tema, ha il dovere di non essere sterile e suggerire anche la possibile soluzione. Così pensando non abbiamo voluto limitare la nostra esposizione alla rappresentazione di una o più contingenti situazione di disagio, intorno alla rappresentatività sistemica delle quali, i sostenitori di opposte linee di pensiero, potrebbero stare a discutere fino alla fine dei tempi.

Sulla vicenda umana si può discutere, sui numeri no, soprattutto se ufficiali, e soprattutto se dichiaratamente “zoppi” di una anagrafe dei “minori fuori dalla famiglia” che i piccoli destinatari della Tutela Minori, malgrado i 2,8 Mld di euro che lo Stato spende annualmente, non possono ancora permettersi. I numeri sono spietati, e uguali per tutti.

Se il 74 % dei circa 40.000 minori fuori dalla famiglia, piccola parte del 7% della popolazione minorile italiana sotto osservazione da parte del servizio sociale, si trova in quella condizione per ragioni che non hanno a che fare con quelle di abbandono, maltrattamento e violenza, per cui la legge dice che si deve intervenire con misure urgenti di protezione, significa forse che quei casi non possono essere trattati come gli altri, potrebbe forse significare che per essi va disegnato un intervento diverso ed in termini umani ed economici, meno oneroso.

Un approccio di questo genere, noi crediamo valga la pena di essere preso in considerazione perchè potrebbe tagliare insieme ai costi, le sofferenze e tentare in questo caso, davvero non costa nulla, perché lo abbiamo già fatto e possiamo dirlo con cognizione di causa, senza spendere un solo euro.

Dall’esperienza di Angela, nasce il progetto “Angel”, un idea da studiare e standardizzare per fare metodo: Angela nasce in Ghana 23 anni fa ma cresce in Italia prima con la sua famiglia, poi dall’età di 12 anni in orfanotrofio, da dove esce raggiunta la maggiore età ma dal quale, come in un incubo, non riesce ad affrancarsi: Angela e il suo bambino di appena due anni, vengono separati. Cosa ci può fare pensare che lo stesso percorso che non ha resa autonoma Angela, possa funzionare per suo figlio, replicandolo esattamente identico?

“Progetto” che potrebbe essere certamente identificato e preso d’esempio dal Welfare di stato con le sue risorse, mentre nell’attuale modello di Tutela Minori e’ secondo noi in atto un perverso e probabilmente inconsapevole corto circuito, che enfatizza la gestione, e la istituzionalizzazione del problema invece de la ricerca della sua soluzione.

Accade come se, nella casa in cui abitiamo, si manifestasse una falla all’impianto idraulico da cui uscisse acqua, e noi mettessimo sotto a quella falla un secchio e riempito quello, un altro, e poi un altro ancora, fino ad esaurire tutti i secchi possibili, arrivando ad aprire una fabbrica che produce secchi, e senza mai riparare la falla, una volta e per sempre.

Si può fare di più e meglio con meno, noi ne siamo convinti, *Vi invitiamo a visionare la nostra presentazione, cercarci, contattarci, conoscerci, e se ve la sentite, costruire una strada migliore con noi.

* La stessa esibita al Senato

Gabriele Bartolucci
Vice Presidente “Genitori Sottratti”
gabrielebartolucci@hotmail.com