Curioso che mentre la legge italiana preveda per le famiglie di fatto la possibilità di stipulare accordi preventivi a regolamentare la convivenza e la conclusione della stessa, (http://genitorisottratti.it/2016/12/21/il-contratto-di-convivenza/) e allo stesso tempo regolamenti l’Unione Civile.
(http://genitorisottratti.it/2016/12/21/le-unioni-civili/) per le coppie che contraggono un tradizionale matrimonio non vi sia nulla che consenta di regolare fra le parti le condizioni separative in chiave preventiva. (dicasi patti prematrimoniali).
A fronte di tutta questa libertà così articolata offerta a gay, lesbiche e persone che convivono, stride e pone dei questi di ordine morale e civile l’aspetto ghettizzante che ancora viene riservato al matrimonio tradizionale come se fosse un contratto appartenente ad abitanti di un’altra galassia con il sostanziale effetto di risultare sempre più un ghettizzante e disincentivante formare una coppia “tradizionale”.
Ma che genere di politica è questa? Possibile che la società civile cresca secondo ideologie e non secondo necessità? Domandarselo è lecito ma operare in chiave di tutela sarebbe il dovere della saggia politica, che pare latitare in preda all’innovazione ma non alla manutenzione della società civile.