Chicago, domenica 15 Giugno 2008
discorso di Barack Obama al Father’d Day (la festa del papà) in piena campagna elettorale, uno dei suoi cavalli di battaglia: la paternità responsabile.

Di tutte le rocce sulle quali costruiamo le nostre vite, l’occasione che oggi festeggiamo serve a ricordarci che la famiglia è la più importante. E siamo chiamati a riconoscere e onorare quanto fondamentale sia per queste fondamenta il ruolo del padre. Il padre è insegnante e maestro.

[…]

Ma se siamo onesti con noi stessi, dobbiamo anche ammettere che questo ruolo del padre oggi risulta mancante in molte case e famiglie. Conosciamo le statistiche: i bambini che crescono senza la figura del padre sono molto più facilmente soggetti a lasciare la scuola, a compiere crimini e a finire in prigione. Sono anche molto più facilmente vittime di disturbi comportamentali, scappano spesso di casa.

Abbiamo bisogno di famiglie che crescano i nostri figli. Abbiamo bisogno di padri che si rendano conto che la loro responsabilità non finisce con il concepimento. Abbiamo bisogno che si rendano conto che ciò che fa di un uomo un vero uomo non è la capacità di fare un figlio ma il coraggio di crescerlo. […] E’ nostro compito dire alle nostre figlie che non devono lasciare che siano le immagini della televisione a definire i loro modelli, e che devono invece pensare con la propria testa e cercare di realizzare i propri sogni. E’ nostro compito dire ai nostri figli che, se anche le canzoni trasmesse alla radio possono inneggiare alla violenza, i veri valori sono l’impegno, il rispetto per se stessi […].

So che cosa significa essere privo della figura di un padre, anche se la mia esperienza non è stata così difficile come quella di alcune persone presenti. Anche se mio padre ci ha lasciati quando io avevo appena due anni, e io l’ho conosciuto soltanto attraverso le lettere che scrisse e dalle storie che mi raccontava la mia famiglia, sono stato più fortunato di molti altri. […]

Se i padri si assumono seriamente le loro responsabilità nei confronti dei figli, il nostro governo deve essere pronto a venire in loro aiuto. Dobbiamo fare in modo che per i padri sia più facile fare scelte responsabili e più difficile evitare di farle. Dobbiamo premiare i padri che si impegnano. […]

Come padri il dono maggiore che possiamo fare ai nostri figli: ed è il dono della speranza. Non sto parlando di un’inerte speranza, che non è altro che un cieco ottimismo o una consapevole ignoranza dei problemi che dobbiamo affrontare. Sto parlando della speranza intesa come uno spirito dentro di noi, che, nonostante tutte le prove del contrario, ci fa continuare a sperare che, se siamo pronti a lavorare e a combattere, per noi all’orizzonte c’è un futuro migliore. Ma dobbiamo essere pronti a credervi.

(traduzione di Aldo Piccato)
Il Foglio martedì 17 giugno 2008

Altri dati sull’assenza paterna negli Stati Uniti
http://www.paternita.info/usa.html