Daniele Russo e la sua piccola, hanno ricominciato a vivere .

Dopo un calvario durato diversi anni e dopo aver atteso quasi un anno , è arrivato il provvedimento che attendeva. Ora Daniele può dire con orgoglio di essere a tutti gli effetti un Padre riconosciuto anche dalle istituzioni, perchè Daniele non ha mai smesso di esserlo.

Oggi, potrà finalmente educare in modo equilibrato sua figlia, e, potrà avere con lei quel rapporto continuativo e libero necessario per rendere felice e sereno un figlio. Facciamo gli auguri a Daniele e a tutti i Padri che a causa di inutili egoismi e rivalse nonchè dei tempi dilatati dei tribunali, vivono in uno stato di sofferenza inaudito e che stanno aspettando che arrivi la giustizia…questa giustizia così lontana e spesso incomprendibile e a volte distante dal buonsenso, ma certo non oggi e non in questo caso!

In questa vicenda dedichiamo un pensiero alla compagna di vita attuale e moglie di Daniele (insieme nella foto), che ha rappresenta per lui un appoggio incredibile, che ha dovuto vivere tante volte nell’ombra e non ha potuto dare il suo contributo di Amore per il raggiungimento di una felicità complessiva.
Vedere un Padre che ha raggiunto il suo sogno e vedere un figlio che ha raggiunto suo padre, dopo una separazione fra genitori, ci lascia intravvedere un futuro che non potrà che essere sempre più spesso così, perchè solo aprendosi all’Amore e alla realizzazione dei rapporti genitoriali post separativi, si può FARE FUTURO per i nostri figli, che saranno i padri e le madri di un domani ….migliore.

La redazione

Parte della sentenza inviataci da Daniele stesso:

“Il padre eserciterà il diritto-dovere di visita alla figlia minorenne due pomeriggi alla settimana, dei quali uno con cena, ed un fine settimana ogni 15 giorni dal sabato mattina alle 9 sino alla domenica alle ore 19, la settimana successiva potrà avere la bambina per l’intera giornata di domenica dalle ore 9 alle 19; inoltre due settimane anche non consecutive durante le vacanze estive, una settimana durante quelle invernali, tre giorni per le feste di Pasqua, con giorni di festività alternati di anno in anno tra i genitori.”