A partire da marzo 2011 nei processi civili ad alta conflittualità si dovrà tentare la conciliazione obbligatoria. Un procedimento che si sta regolamentando in questi giorni (tariffe, scuole di formazione, caratteristiche degli enti mediatori) e che si affiancherà alla conciliazione volontaria e a quella che dovrà fare il giudice. Quindi tutti gli avvocati dovranno a breve informare i propri clienti che esiste un modo stragiudiziale per risolvere le loro cause, se queste rientrano nella lista.

Le cause che possono “affrontare” la conciliazione obbligatoria sono quelle relative ad incidenti stradali, problemi di eredità, cause intentate per responsabilità medica, cause per il reato di diffamazione e per contratti siglati con le assicurazioni o con le banche. Per le liti di condominio, la conciliazione è già attiva dal 2010. La conciliazione obbligatoria potrà durare massimo quattro mesi. Trascorso questo periodo senza che le parti siano giunte ad un accordo, il processo deve riprendere (o deve iniziare) per via giudiziaria.

CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA, PUNTI CHIAVE – Il Sole 24 Ore offre un interessante specchietto sulla procedura di conciliazione obbligatoria in vigore dal prossimo marzo per dirimere le liti. I litiganti potranno rivolgersi ad enti di mediazione privati o pubblici e se giungono ad un accordo, questo deve essere comunque ratificato dal giudice. Gli enti di mediazione devono avere particolari requisiti (come essere composti da almeno 5 mediatori laureati o iscritti ad un ordine professionale) e devono essere iscritti in un apposito registro.

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Se probabilmente cadono in questo contesto le denuncie per diffamazione, non ci è dato sapere con certezza, però, se fra tali processi siano inclusi quelli per separazione, chi avesse notizie ulteriori e certezze in merito è invitato a contattarci.
La redazione