Cara associazione,
vi scrivo per chiedere informazioni riguardo la mia triste situazione.
Ho convissuto per qualche mese con una ragazza straniera che sembrava essere il mio grande amore.Dopo qualche mese è rimasta incinta con mio grande stupore, alla fine ho accettato la situazione e mi son felicemente fatto
carico di assumermi tutte le responsabilità.Ero felice di diventare genitore. Devo dire che la mia ex compagna nel frattempo è andata via per ben 2 volte da casa (malgrado fosse in dolce attesa) per rientrare nel suo paese di origine (bielorussia.Alla fine ha partorito li in presenza della mamma, ed informandomi telefonicamente del lieto evento.Cosi io ho fatto il biglietto e l’ho raggiunta dopo circa una settimana,ci siamo recati in ambasciata dove ho fatto il riconoscimento di paternità,ho riconosciuto il bimbo come mio figlio e gli è stata attribuita la cittadinanza italiana.Da quel momento siamo
ridiventati una coppia e dopo circa 40 giorni è tornata in italia a casa mia a vivere. Abbiamo convissuto piu o meno felicemente per 9 mesi,mesi in cui io ho fatto il perfetto papà ed il piccolo è diventato per ambedue cio che di piu prezioso avevamo.
Come regalo di natale (oltre a tutto il resto) le ho regalato i biglietti per Minsk per tutta famiglia.Il 27 di dicembre siam partiti con valige e bimbo. All’arrivo a casa di sua madre si è subito creata una situazione anomala e paradossale ,ha iniziato ad insultarmi e a rendermi la vita impossibile, trasformandosi in una persona che io non riuscivo a riconoscere,sembrava proprio un’altra persona, cattiva,inviperita e arrabbiata,con affermazioni che mi intimavano a lasciare la casa e a non vedere mai piu il bimbo.Insomma mi hanno messo in condizione di fare i biglietti velocemente e fuggire via,e cosi ho fatto dopo solo qualche giorno. La mia compagna non è mai tornata,è rimasta li con mio figlio.

Mi son rivolto ad un avvocato che mi ha detto che non posso fare nulla,non esistono accordi tra i 2 paesi ed il diritto di famiglia non è molto chiaro in questi casi. Devo solo cercare di tenere buoni rapporti con lei per sperare che mi permetta di vederlo lì nel suo paese (oltrettutto lei non ha reddito, sua madre è pensionata e il padre non ha fissa dimora), lei non da notizie. Ora mi ritrovo solo e senza giustizia,c ol timore che mio figlio stia in una situazione di forte indigenza. Vi chiedo cortesemente come comportarmi e che strada intraprendere.
distinti saluti M.

Abbiamo per esplicita richiesta, occultato nome cognome e mail del papà che ci ha scritto, ma i suoi dati sono in nostro possesso. Chi volesse rispondere o dargli consulenza puoi scrivere a: genitori_sottratti@libero.it mettendo come soggetto: MINSK
Grazie
La redazione