La Cassazione conferma cinque mesi di reclusione per esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Rischia di finire in carcere l’ex moglie che minaccia il marito per ottenere il mantenimento in favore del figlio minore, senza far valere le proprie ragioni davanti all’autorità giudiziaria.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 40827 del 17 ottobre 2012, ha condannato a cinque mesi di carcere e 750 euro di multa una madre che aveva minacciato il padre del figlio per ottenere l’assegno.
La Sesta sezione penale ha dunque reso definitiva la condanna di due donne per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Inutile il ricorso a Piazza Cavour, nel quale veniva contestata la misura della pena. Una valutazione di fatto, dicono gli Ermellini, che non può essere messa in discussione in sede di legittimità.
Fonte: www.cassazione.net