Professionista nominato ad hoc dal giudice. Nuovi scenari dopo la condanna di Strasburgo per le misure «stereotipate e automatiche» in tema di famiglia

Il giudice si affida a un avvocato che faccia da curatore speciale del minore e aiuti la giustizia a capire se il richiesto collocamento

…che – giova ricordarlo – già di per sé è fuori legge…

presso la madre, con cambio di scuola nel corso dell’anno, possa davvero giovare o meno al figlio. E ciò specie dopo la recente condanna inflitta dai giudici di Strasburgo all’Italia, risultata inadempiente rispetto ai principi della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo perché, in tema di diritto di famiglia e conflitti sui figli, adotta soltanto misure «stereotipate e automatiche».
Un peccato: perché l’ordinamento interno, e segnatamente l’articolo 78 cpc, consentono al giudice di nominare un curatore speciale che aiuti il magistrato a capire che cosa è meglio per il futuro del minore. È quanto emerge da un provvedimento adottato il 12 febbraio scorso dalla prima sezione civile del tribunale di Varese (giudice estensore Giuseppe Buffone).
Non serve un’istanza di parte per la nomina di un avvocato iscritto all’albo locale che curi gli interessi del minore nato da una famiglia difficile e affidato ad una comunità dopo la separazione dei genitori.

…una comunità?!?..

Ora la madre sta per avere un altro figlio dal nuovo convivente e chiede il collocamento presso di sé della bambina dodicenne; il che implicherebbe anche il cambio di scuola nel bel mezzo del corso di studi, con l’addio ai compagni e agli insegnanti. E senza dimenticare che in passato i servizi sociali hanno ritenuto non adeguato l’ambiente familiare domestico materno, tanto da far scattare il ricovero in comunità.
Ecco allora che il tribunale assume una misura non di routine, ma collegata al caso concreto: sarà il curatore speciale a raccogliere l’opinione della minore, sentendo anche terze persone, la scuola e i genitori

…i genitori?!?.. ma, allora, c’è anche un padre biologico? e se, per costui, non c’è alcuna relazione dei SS che attesti l’inidoneità dell’ambiente domestico, perché la ragazzina è stata sbattuta in casa-famiglia?!?..

in modo da riferire al Tribunale la volontà della ragazzina: si potrà così capire se la figlia vuole andare a casa con la madre e iscriversi al nuovo istituto.
Fonte: www.cassazione.net