Marzo 2013 del Bollettino di Informazioni della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).
SALVAGUARDARE LA BIGENITORIALITÀ NELL’INTERESSE DEL BAMBINO
del Dott. Piercarlo Salari

In Italia quasi tutti i figli di genitori separati trascorrono mediamente l’83% del loro tempo con un genitore primario, e solo il 17% con l’altro, che è solitamente il padre. 
Per quanto la Legge n. 54/2006 lo preveda, l’affidamento condiviso nel nostro Paese non ha ancora trovato piena applicazione. Il delicato tema è stato discusso al Senato, durante il Convegno “Affrontare la crisi della famiglia nel nome dei figli”, organizzato a Roma lo scorso 5 febbraio dall’Associazione Colibrì, a cui hanno partecipato numerosi esponenti del mondo politico, giuridico e scientifico in un confronto aperto con genitori, nonni e figli.
Vittorio Vezzetti, Pediatra e Autore del libro sulla giustizia minorile “Nel nome dei figli”, ha sintetizzato alcuni importanti dati scientifici a supporto degli effetti benefici della bigenitorialità. 
 “Per strutturare il sé il bambino de- ve mantenere un legame significativo con la propria storia familiare e con entrambe le figure genitoriali, anche quando esse si separano” ha affermato Piercarlo Salari, Pediatra consultoriale a Milano intervenuto in rappresentanza SIPPS con la relazione ‘Prevenire il disagio attraverso la bigenitorialità’. 
“Contrariamente a un diffuso ed erroneo preconcetto, infatti, l’affido condiviso, pur comportando la permanenza in due abitazioni differenti, non turba i bambini a patto che essi possano vivere in un clima di chiarezza e serenità il rapporto con i propri genitori. I piccoli in affidamento esclusivo, invece, come documentato da numerosi studi autorevoli, tendono a isolarsi e a interiorizzare il proprio disagio a scapito delle relazioni con gli altri. 
E, se pure vittime innocenti, possono pagare un gravoso tributo non soltanto sul pia- no emotivo (sindromi d’ansia, somatizzazioni, tendenza a condotte devianti e, nel corso dell’adolescenza, ad alcolismo e tabagismo) ma anche su quello organico e cognitivo, in termini per esempio di disturbi del sonno, oscillazioni patologiche del peso corporeo, calo del rendimento scolastico”.
Da qui la necessità che il pediatra affronti le problematiche relazionali e familiari attraverso l’ascolto e il dialogo dei genitori, per informarli sull’importanza della continuità di riferimenti educativi e relazionali, anche al fine di migliorare la qualità del rapporto professionale con i propri assistiti.
La SIPPS, da sempre sensibile e attenta alle insidie e problematiche che minano il benessere psicofisico del bambino, in occasione del suo ultimo Comitato direttivo, ha appositamente istituito un nuovo Gruppo di Lavoro sulla Genitorialità, il cui referente è la Dott.ssa Anna Maria Castellazzi e il responsabile scientifico è il Dott. Piercarlo Salari.