Per introdurre l’argomento di oggi, potremmo cominciare offrendo una visione contrapposta al recente film “Uomini che odiano le donne” ribaltandone il messaggio e asserendo che esistono pulsioni esattamente contrapposte, a ruoli invertiti come l’immagine ci suggerisce.

Oppure potremmo anche  iniziare parlando di una sub cultura che trova un terreno fertile grazie ad una radicata convinzione che vede pregiudizievolmente  2 ruoli: -vittime e carnefici- ove a vestire i panni delle vittime sono esclusivamente le donne e quello dei carnefici solamente gli uomini. O due pesi e due misure nel valore implicito della genitorialità, ove MADRE è a garanzia di un ruolo antico e rodato e profondamente onesto, e PADRE, sta a significare colui che porta solo denaro alla famiglia, senza un reale ruolo di crescita cura ed educazione dei figli, in sostanza un genitore marginale e marginalizzabile.


Possiamo iniziare parlando espressamente di una diffusa prassi, assolutamente vergognosa e infamante, atta ad eliminare la figura maschile e paterna largamente diffusa non solo in Italia ma anche negli stati europei, la prassi della dichiarazione di abusi o violenze sessuali (falsi) utili ad ottenere l’affido dei figli e altri vantaggi.

Possiamo anche partire introducendo il “MINORE” ovvero la parte debole del conflitto separativo, il figlio, che da soggetto di diritto, diviene oggetto del contendere, sul quale si combatte una battaglia malsana, ma funzionale ad ottenerne l’esclusivo possesso e a cascata anche tanti altri benefit.

Potremmo iniziare questo articolo con considerazioni legate al carattere dei popoli mediterranei, un carattere per certi versi assai più affine all’africa  e quindi istintivo e selvaggio, poco incline all’uso della razio, piuttosto che alla Svezia terra di emancipazione sociale e meta apparentemente irragiungibile ove in termini di consapevolezza e coscienza sociale abbiamo un faro di riferimento, e aprire una discussione sull’emotività degli italiani, analizzando la Società e la relazione con la Giustizia, giusto per avere un idea più ampia sulla stretta relazione che esiste e ne regola la vita.

Invece apriamo con un racconto di un papà che dalla Svizzera ci narra una storia che dura da anni, un racconto che fa riflettere su quegli aspetti della vita che sembrano regali di una cattiva sorte che insieme ad una inqualificabile giustizia potrebbero descrivere la sceneggiatura di un film surreale dal titolo assai reale: “Madri che odiano i padri…alla faccia di tutto e tutti, figli compresi !”


La redazione
————————————————————————————————————————————————–
Il mio nome é Walter Recchiuti di nazionalità Italiana naturalizzato Svizzero perché sposato con una cittadina Svizzera,  paese dove risiedo. Come uomo e come padre, non comprendo perché la madre dei miei figli riesca ad odiarmi al punto tale di non farmi vedere i nostri figli.

La mia storia partire 5 anni fa…dal 4.2.2008 nella separazione contro la  Sig.ra A.C. madre dei nostri due bambini Alessandro (2001) e Massimiliano (2006).

La mia storia è da manuale, un manuale però utilizzato in una prassi spesso utilizzata proprio per allontanare i padri dai figli, e a sentire o a leggere le cose che succedono in giro, mi rendo conto che è tristemente in uso al preciso scopo di eliminare il padre naturale dai figli legittimi. (Qui in Svizzera il non succede MAI che padri allontanino le madri, ad esempio, è una prassi riconosciuta e a senso unico !!)
 
La mia ex moglie Sig.ra A.C. ha iniziato nel febbraio 2010 ad accusarmi con denunce risultate infondate e quindi false, di aver fatto azioni violente contro il più piccolo dei due figli.
 

La verità ha trionfato, stato assolto (e il tentativo della  madre dei nostri figli è fallito), ma io ho subito  un enorme danno e questi pregiudizi mi causarono delle restrizioni sul mio diritto di visita con i nostri figli, per diversi mesi infatti non ho più potuto vedere i nostri figli e tanto meno sono  stato risarcito del danno  subito a seguito di questa FALSA denuncia.

Dopo la prima accusa é arrivata la seconda querela con accusa altrettanto infondata, che se fosse  andata in porto io non avrei più rivisto i miei figli, sarei stato condannato ingiustamente ma anche tacciato ed etichettato come un pedofilo. Prova a pensare un accusa come questa riconosciuta da un tribunale che sai che non è affatto vera! un delirio che grazie alla verità che è emersa ho evitato, ma grazie a tanta cattiveria mi sono esposto.

Mio suocero, in accordo con la figlia,  avvalendosi delle sue conoscenze e alla collaborazione di colleghi di lavoro (è ex medico), ha fornito false prove utili a sostenere l’accusa contro di me -di violenze sessuali- sui nostri figli.
Da notare che Il padre della mia ex, é un medico pediatra di 80 anni che ancora esercita la professione di pediatra, malgrado sia stato condannato penalmente per avere abusato di una sua paziente minorenne incapace di discernimento.

A seguito della querela mendace di violenza sessuale sui nostri figli tramata da suocero e figlia e forse anche grazie all’ avvocato Mariotti di Locarno, é dal luglio 2011 che non vedo più i bambini, anche se il decreto di accusa é decaduto perché il fatto non sussiste. Nonostante sia stato assolto a pieno titolo,nonostante abbia fatto richiesta di un risarcimento, le autorità svizzere, motivando che io non avrei subito danni ne sofferenze dalla cisrcostanza, me lo hanno rigettato.

Mia moglie, e’ stata condannata in Francia a 4 mesi di reclusione sospesi con la condizionale  e al pagamento di
1 euro per danni morali
e 300.00 euro per spese e 600.00 per spese
legali
,
perché per ben  tre volte non ha rispettato la consegna a me dei bambini affinchè io potessi esercitare il mio diritto di visita in violazione di quanto stabilito dal giudice francese.

Nonostante tutto ciò, nonostante il mio senso di incredulità e di sdegno, ancora non vedo i miei due figli Alessandro e Massimiliano.

Sono stanco fisicamente e psicologicamente di questo incubo e di queste ingiustizie, non vedo l’ora di porre fine a questo spreco di denaro che va solo ad arricchire gli avvocati che si occupano del procedimento. 

Sarebbe importante tutelare l’interesse dei due bambini, che  ancora oggi si trovano nelle mani di una donna che odia il padre e fa di tutto per tenerci lontani  e sta adoperandosi per far dire loro delle falsità, con un altra prassi che alcuni definiscono della madre malevole, che serve a inculcare in loro false convinzioni proprio come ha cercato (inutilmente) di fare col tribunale, ma i mie figli sapranno riconoscere la verità in un momento di isolamento forzato esclusivamente con la loro madre e quindi in mia totale assenza ? Un assenza alla quale le autorità svizzere non hanno ancora reagito e che non finisce più!!!

Io  posso solo dire che questa mia storia é maledettamente simile a troppe altre, e tutte hanno un comune denominatore, un progetto: -l’annientamento della figura paterna-, storie dove si calpestare la dignità di un uomo e in quanto padre a cui si impione di fatto di rinunciare all’esercizio della paternità, con un grandissimo e incompreso danno per i nostri figli.Questo racconto non è uno sfogo, ma la narrazione della realtà. Chi volesse qualche documento ad avallare quanto sostengo, basta che me lo chieda: PARADISO

fiscale, INFERNO dei genitori padri ,separati.

Walter Recchiuti – tel. 0041763661213