E’ con piacere che promuoviamo un libro che tratta la cultura relativa alla relazione fra famiglie e giustizia, una cultura nella quale siamo tutti potenzialmente immersi ed esposti e della quale si impara marginalmente qualcosa solo se si viene risucchiati, oppure quando per sentito dire tocca a qualcuno di nostra conoscenza. Vi sarebbero tante necessità e momenti  per capire, fra cui quella di creare un futuro migliore ad esempio, ma scoprire la pentola a pressione e scavare dentro realtà del tutto fuorvianti fino a rimbalzarti al punto di partenza è il grande rischio al quale ci si espone.  E’ proprio qui che sta la forza dell’autore, la determinazione nel svelare o rendere trasparente al lettore i rapporti di forza e le strutture in campo, ma anche le dinamiche e l’architettura organizzativa di un sistema che mettendo insieme due parole: Giustizia e Famiglia, ne genera una terza: Sgomento.

   Solo Gabriele Bartolucci (nella foto, Vice-presidente associativo) può prendersi questa responsabilità e grazie alla sua pervicacia e fluidità, mettere a disposizione di chiunque un documento assai più scottante di ogni singola vicenda di sottrazione affettiva.  Un libro che utilizzando la narrazione ci offre una relazione narrativa e documentale di una validità straordinariamente lucida e attualissima.
E’ dunque il suo un lavoro di scavo e di raccolta ma anche di illuminazione in uno scenario opaco e anti riflesso, di riemersione documentata di quelle criticità che costituiscono il duro ritratto di una realtà, che rende al lettore testimonianze attendibili, documenti, tabulati elementi in chiaro mai offerti tutti insieme fino ad oggi in un unico report. Se fosse il fascicolo documentale di un detective, servirebbe certamente a risolvere il caso; perchè laddove mancano gli sguardi, le analisi e i confronti, esiste solo ciò che ci viene detto o inutili supposizioni.

   Ora è stata posta questa prima indiscutibile pietra editoriale, che costituisce fondamenta per strutturare qualcosa di migliore e soprattutto trasparente e accessibile a tutti in questa versione editoriale “beta”, decisamente unica ma anche destinata ad essere implementata a breve con contributi autorevoli.
   L’eclissi della Giustizia famigliare è un titolo che rispecchia una percezione sempre più diffusa e che offre un quadro dinamico su relazioni, metodi, anfratti di un Circo che meraviglia tutti e ci lascia spesso a bocca aperta, un Circo che prediligerebbe silenzio e discrezione.  Puntare una luce è un operazione doverosa per comprendere, ma lo scopo del libro non è quello di fare spettacolo, bensì di contribuire a produrre o restituire al pubblico una corretta percezione cognitiva e possibilmente favorire un cambiamento che senza riflessioni, intuizioni e documentazioni, nessuno potrebbe mai nemmeno iniziare.
   …Non un libro Contro gli Assistenti Sociali, CONTRO il Tribunale dei Minori, CONTRO gli psicologi, ma a SOSTEGNO delle buone prassi da recuperare e talvolta “inventare”…. dice l’autore, lasciando intendere che non è al singolo profilo professionale che va puntato il faro, ma piuttosto all’architettura totale, alla volontà strutturale.
   Solo attraverso l’associazione Genitori Sottratti mettiamo a disposizione degli associati e simpatizzanti questa edizione beta, pre editoriale per la vendita diretta, Invitiamo chiunque fosse interessato a contattare questo numero  339 3010 889 per ogni ulteriore informazione.
   Il compito dell’Associazione è quello di essere “ponte” fra la società e le istituzioni, ma anche far crescere la cultura e la consapevolezza genitoriale, e non ultimo rifletterne le luci su chi ci governa e impone regole e comadamenti. Così e solo così cresceremo tutti.
Roberto Castelli

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