11 Agosto 2016

L’ISTAT incornicia un dato in netta controtendenza sia emotiva che obiettiva rispetto al clamore che i media gli riservano. L’Omicidio femminile (questo è il termine corretto) è in calo e lo è da anni. dato preso in considerazione l’intervallo dal 2004 al 2014, ultimo disponibile.
http://www.istat.it/it/files/2015/12/07-Sicurezza-Bes2015.pdf

..Diminuisce la quota di donne che hanno subito violenza negli ultimi 5 anni…
…La percezione di sicurezza della popolazione è di nuovo in aumento…
…Per  la  prima  volta  nel  2014  il  numero  degli  omicidi  scende sotto le 500 unità. L’Italia presenta il valore più basso in Europa, dove pure il tasso di omicidi è diminuito fortemente nel triennio 2010-2012. E’ questo un dato importante per il Paese che ha mantenuto livelli bassi anche durante la crisi….   

Assodato questo, appropriatici dell’analisi ISTAT, riflettiamo sulla quotidianità amplificata dai media se tratta omicidi femminili e della zona d’ombra in cui vengono relegati gli omicidi maschili, numericamente comunque sempre più numerosi, aspetto questo che a molti sfugge poiché l’informazione di massa passa attraverso ciò che facilmente è reperibile e che costa il minimo sforzo, parliamo della lettura dei quotidiani e di ciò che la TV insieme a loro confeziona e diffonde.
Nel mirino dunque l’informazione: quotidiani radio e tv intenti ad orientare e a fare audience, trattando argomenti che suscitano principalmente clamore, indipendentemente dal resto. Un informazione sempre più a misura di consumatore apatico e manipolabile che beve tutto e memorizza prevalentemente gli eventi clamorosi, senza una vera consapevolezza nè senso dei numeri e dei valori in campo. Un informazione attenta a sottolineare o celare e ad indicare “la retta via”, sempre più incline ad usare strategicamente ogni “voce disponibile” per propagandare gli interessi di palazzo.

L’analisi ISTAT, facilmente esplorabile anche con la sola lettura delle tabelle grafiche contenute, offre immediatezza. Interessante l’analisi dei dati oltre l’omicidio, quali furti e rapine con una comparazione fra Nord e Sud del paese. ISTAT dimentica o evita però di analizzare con la medesima cura e dovizia i dati riferiti ai soli uomini.
Nel frattempo, un doveroso pensiero non SESSISTA e di solidarietà va a tutti i bambini vittime di maltrattamenti negli asili nido e agli anziani non più autosufficienti che in case di cura dimenticati da parenti e figli sono a loro volta vittime di abusi e violenza come la cronaca talvolta ci mostra e diventano “merce e profitto” in assenza totale di scrupoli.

di Roberto Castelli