22 Luglio 2019

In questi giorni caldi per via degli eventi collegati ai fatti di Bibbiano nel Reggiano, dove i bambini sono stati sottratti alle famiglie o a madri sole per destinarli, senza motivazioni plausibili, ad altre famiglie o a coppie che non potrebbero mettere al mondo figli, una riflessione su il concetto di “sottrazione dei figli” viene spontanea.

Per chi come noi dell’associazione -Genitori Sottratti- che offriamo assistenza e sostegno ai genitori separati, assistiamo frequentemente a realtà a tratti drammatiche, appare chiara l’esistenza di un “Filiera del dolore” che prevede come primo indispensabile passaggio l’ espropriazione dei figli. Essendo una filiera rodata e collaudata nei decenni, a nostro parere occorre apporvi dei correttivi. Molteplici situazioni a cui assistiamo o abbiamo assistito, ci indicano l’esistenza di una volontà istituzionale prevaricatrice che talvolta non è nemmeno giustificata dai fatti e che imperterrita procede nei suoi intenti.

La Filiera del dolore è come un fiume con affluenti e diramazioni. Nel caso delle separazioni conflittuali la diade “Tribunali+Servizi Sociali” contribuisce come prima mossa ad allontanare dalla casa coniugale la figura del PADRE allontanandolo non solo , come spesso capita, da una sua proprietà, ma soprattutto allontanando dai propri figli ed allontanando lui da loro.

la diretta conseguenza vede madri sole con figli a carico (collocate in case di cui non sempre sono co-proprietarie) come prede facili. Contemporaneamente, poi, ci permettiamo di rilevare nel lavoro dei Servizi Sociali una frequente sorta di volontà più orientata alla -SEPARAZIONE- dai figli piuttosto che ad un possibile prosecuzione degli affetti con la presenza dei loro genitori. Abbiamo segnalazioni molteplici in questo senso che ci raccontano che la sirena dell’allarme rosso suona da un pezzo.

Bibbiano ne è la prova. Laddove poi esistano madri sole con figli, e quindi più facilmente soggette al disagio, ecco la seconda mossa con la quale si tolgono i figli anche alle madri. Le cronache lo evidenziano, questa mossa diventa una prassi facilitata ed indispensabile nel mantenere in moto la “Filiera del dolore” che operando su più fronti, garantisce una continuità lavorativa a tutta una serie di esperti, che del disagio e nel disagio hanno costruito il senso della loro esistenza e del loro guadagno mensile e che devono il loro posto di lavoro ai comuni dai quali dipendono e per i quali, sappiamo, rappresentano anche un bacino di voti utili. Soggetti che vedono il mondo come fossero dei “MARTELLI” ed ogni caso che gli si para davanti cercano di farlo diventare un “CHIODO”…per dare un senso al loro ruolo.

Ci troviamo davanti quindi ad aspetti che in comune hanno le SOTTRAZIONI, sia in famiglie che si separano (ma non sempre) sia a famiglie monogenitoriali con figli. SOTTRAZIONI frutto di una mentalità orientata a risolvere con la PRIVAZIONE.  Una filiera pilotata poi anche grazie a percorsi psicologici sui bambini rimasti in mani indegne e deprivati dei loro genitori, come la cronaca di questi giorni ci ha rilevato e mostrato, offrendo un ritratto di svariate professionalità senza scrupoli.

Uno scenario come questo è all’ ordine del giorno per chi come noi si occupa da oltre un decennio di Separazioni, Bigenitorialità, diritti dei bambini e loro tutela. Da una parte c’è dunque la Società che vive un disagio, dall’altra le istituzioni che lo risolvono GESTENDOLO, ma non per ricondurlo in un alveo di auspicabile serenità, di possibile ricongiungimento o di garanzia per i minori di continuità affettiva coi loro genitori, NO. Tutt’altro. Prevale il PRELIEVO, la SOTTRAZIONE, l’ISOLAMENTO dei bambini dai loro genitori.

Sono questi METODI e MODALITA’, più incline ad aumentare i disagi  e le sofferenza che richiede una RILETTURA ed una REVISIONE.
Questo
non è certo compito della Società civile, bensì delle istituzioni, della politica, delle persone che rappresentano la società con un anima certamente nuova, sgombra da ideologie e da protocolli viziati. A queste persone FACCIAMO APPELLO affinché contribuiscano alla demolizione della “Filiera”.
PERCHE’ ABBIAMO TUTTI UN TIMORE  condiviso, siamo consapevoli quanto sia più facile INSABBIARE che risolvere, il tempo lo dice, basti guardare le denunce riferite agli allontanamenti dalle famiglie d’origine delle migliaia di bambini grazie al lavoro dei Servizi Sociali e di ripetitive modalità dei Tribunali italiani favorevoli al loro allontanamento.

Nel 2013 Panorama fece scalpore con un servizio che indicava le sottrazioni e ricollocazioni dubbie di bambini, (40.000 unità),  lo scorso anno la Senatrice Enza Blundo ha prodotto un indagine conoscitiva di oltre 100 pagine sui minori fuori famiglia, presentata alla Presidenza purtroppo a camere chiuse il 18 Gennaio 2018. Un documento di tutto rispetto a disposizione di chi volesse addentrarsi anche solo oggi per cominciare a far del “chiaro e pulito”.

A nostro avviso ogni politico assennato e responsabile può fare un buon lavoro, non lasciando cadere questa tensione sul tema Sottrazioni e conseguenti AFFIDI EXTRAFAMILIARI. Non crediamo neppure che vi sia compito di un solo PARTITO il doversene occupare, bensì l’intero insieme dei partiti che rappresentano coscientemente la Società Civile, nessuno escluso. Tutti possono e devono fare il loro lavoro, certamente faranno la differenza coloro che produranno il cambiamento e la chiarezza perchè non è tempo più di scuse, ma di SOLUZIONI rispettose di tutti: lo slogan è chiaro e vale sempre: -I bambini, non sono un business e non si toccano.-

 

Roberto Castelli, presidente associativo