COMUNICATO STAMPA
L’ASSOCIAZIONE GENITORI SOTTRATTI con sede in Via G. Mazza, 6 – 40128 BOLOGNA – C.F. 91311690373 richiede ai destinatari e agli organi di stampa di dare massima condivisione del presente comunicato stampa.
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L’associazione Genitori Sottratti apprese le posizioni della consigliera Bernagozzi e la relativa risposta al Question Time della vicesindaca Clancy rispetto alla campagna di sensibilizzazione promossa in occasione del 19 marzo festa del Papà non può esimersi dal porre l’attenzione sul pericoloso e fuorviante travisamento dei contenuti operato dalle suddette figure istituzionali.
L’iniziativa di Genitori Sottratti, autofinanziata con risorse private, ha avuto quale precipuo fine quello di colmare una lacuna comunicativa e, purtroppo, a quanto pare ideologica, viste le reazioni, che la precedente campagna promossa dalla Regione e finanziata con soldi pubblici aveva rivelato.
La campagna, contrariamente a quanto compreso dalle istituzioni, non aveva l’obbiettivo di trattare tematiche relative alla violenza fisica o sminuire l’esistenza del femminicidio e/o in ogni caso di forme di violenza ai danni delle donne, ma voleva accendere l’attenzione, in una giornata dedicata ai padri, sull’esistenza della violenza psicologica ai danni dell’uomo.
L’auspicio era che le istituzioni accogliessero detta iniziativa con soddisfazione avendo Genitori Sottratti, senza gravare sulle casse pubbliche, veicolato la tematica della violenza psicologica sull’uomo del tutto trascurata nella campagna affissionale pubblica anche se altrettanto rilevante.
Le reazioni istituzionali hanno invece lasciato esterrefatti provocando un’onda di indignazione mediatica che impone una riflessione e richiede un immediato confronto con le parti sociali ed, in primis, con Genitori Sottratti.
Ben comprendendo di non poter negare in radice l’esistenza della violenza psicologica femminile sull’uomo, le istituzioni hanno attaccato snocciolando i numeri dei femminicidi e delle violenze fisiche sulle donne virando su tematica altra e non oggetto né della campagna regionale, né, tantomeno di quella di genitori Sottratti.
Il fatto stesso che presso il Consiglio Comunale di Bologna si siano divulgati dati relativi ad altra tematica per incrementare odio ideologizzato tra sessi impone di intraprendere una seria discussione al fine di non svilire i diritti costituzionalmente garantiti trasformandoli in occasione di barbarie e linciaggio sociale.
Durante il question time è stato veicolato dalle istituzioni un messaggio gravemente diffamatorio per Genitori Sottratti non solo descritta come scarsamente rappresentativa, ma, soprattutto, accusata di “inganno” e di “Tentativo strumentale di mettere sullo stesso piano i due argomenti quasi a voler alleggerire il problema gigantesco dei femminicidi e della violenza di genere e questo è inaccettabile. Non basta certo cambiare il colore lasciando identico tutto il resto dalla grafica lo slogan fino ai testi per dire che si tratta di una campagna diversa, sottolinea legni e farlo come se fosse altra metà della campagna regionale, complementandola e triste scorretto in realtà è qualcosa che distrugge è una guerra davvero triste.”
Purtroppo a ben leggere il tentativo strumentale di spostare l’attenzione su altro, per togliere valore ad una legittima campagna affissionale a tutela di ogni discriminazione, è stato posto in essere da quelle istituzioni che da sempre si fanno promotrici della parità di genere e dell’abolizione del gender gap in ogni ambito sociale.
Dette dichiarazioni purtroppo palesano la sottovalutazione sociale e giuridica degli episodi quotidiani di violenza che vengono perpetrati ai danni di molti uomini mediante minacce e aggressioni per i quali non esistono centri antiviolenza.
Non pare possibile non evidenziare come l’agone mediatico sollevato contro la campagna di informazione non possa non influenzare negativamente la società civile agitando conflitto funzionale a richiedere ed erogare ulteriori fondi pubblici tutti in maniera unidirezionale.
Per concludere non si può non provare sdegno per la gravissima affermazione della Vicesindaca Clancy che si è eretta a censore candidamente affermando “ Peccato non vietarli” in riferimento ai manifesti.
Un’esponente dell’amministrazione comunale non può sferrare attacchi a principi democratici quali quello alla libertà di espressione rammaricandosi di non poter silenziare una campagna che evidentemente mostra di non far comodo alle proprie battaglie ideologiche evidentemente sbilanciate e di parte e funzionali a ricreare un clima di odio e di discriminazione intollerabile sempre nei confronti degli uomini.
Al fine di instaurare un corretto contraddittorio per la risoluzione di un evidente problema sociale, dichiaratamente non percepito dai vertici amministrativi, invitiamo il Comune di Bologna ad organizzare un dibattito pubblico sulla violenza in genere e non solo di genere nonché sulla bigenitorialità e sui progetti sociali di supporto alla famiglia e nello specifico ai padri, ove esistenti.
Bologna, 22 marzo 2025
Genitori Sottratti
Scarica il file PDF del comunicato stampa genitori sottratti_affissione 19 marzo 2025
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