icona registroLa proposta di adozione del Registro della Bigenitorialità è stata presentata in consiglio comunale il 16 Maggio 2017. Dopo vari incontri, pochi giorni fa è stata approvata pressoché unanimamente dai consiglieri bolognesi. Isabella Angiuli ha coinvolto gli altri consiglieri cittadini in un tema per alcuni sconosciuto compiendo un azione informativa, e ce l’ha fatta. Diciamo “pressoché unanimamente” perchè hanno votato contro all’ordine del giorno “Coalizione Civica” e si sono astenuti il Movimento 5 Stelle.
Ovviamente questo aspetto sarà argomento di riflessione e valutazione per molti genitori separati e le loro famiglie  in veste di elettori, come avevo anticipato nella mia prima relazione introduttiva in consiglio comunale e come riporterò fra pochi giorni in un articolo/analisi sulle resistenze alla Bigenitorialità.

Devo e dobbiamo ringraziare Isabella Angiuli, Consigliere comunale PD per l’impegno civico e per aver fatto sue le istanze della società civile e implicitamente anche dell’Associazione Genitori Sottratti.

Il Registro, è uno strumento informativo che permette anche di annotare formalmente la residenza o il domicilio del genitore non “collocatario”. Occorre chiarire che fino ad oggi, nella maggior parte delle separazioni l’affido dei figli è “condiviso” ma la loro “collocazione” prevalente sancisce anche la loro residenza legale. Da quel momento le istituzioni dialogano unicamente con il  genitore collocatario per tutto quello che riguarda i figli, creando di fatto una asimmetria con conseguenti disagi comprovati. Un sostanziale vuoto informativo imposto per il secondo genitore che per la giustizia è “normalità” ma per chi lo vive rappresenta invece “esclusione”.

*Il Registro della Bigenitorialità permetterà a entrambi di avere le medesime informazioni relative ai figli (prestazioni sanitarie, consenso medico-pediatrico, firma pagella, iscrizione scolastica, gestione eventi religiosi, centri estivi ecc.). Aspetti talmente normali da aver incontrato resistenze in passato, fino ad essere rimbalzato al mittente lo scorso anno quando è stato oggetto di discussione in Consiglio. Assurdo no? Eppure lo stesso presidente della sezione famiglia del tribunale bolognese ha dichiarato che è giusto che un genitore “si dia da fare” per appropriarsi delle informazioni relative al figlio, mentre, sottolineiamo noi, all’altro genitore vengono recapitate a casa…

Trovo sia doveroso anteporre una considerazione. La società vive disagi molteplici, il primo senza ombra di dubbio è quello del vuoto di ascolto da parte delle istituzioni. E’ storica ormai la distanza fra politica e società civile, lo scollamento fra chi fa le regole e chi deve osservarle. Chi vive separazioni conflittuali di già sa che è marginalizzato da sentenze inique, condizioni svantaggiose nel proseguimento della relazione coi figli, scarsa autonomia economica residua.
Esco da questa considerazione per farne una di taglio opposto. Come rappresentante della società ed in particolare modo dei genitori separati, ho trovato invece in Isabella Angiuli quella sensibilità e ascolto che di solito noi ci sogniamo.

Quando entra un raggio di luce in un cielo nuvoloso e opaco, viene naturale guardarlo, siamo sempre alla ricerca di un sollievo. la consigliera è stata quel raggio di luce, ha fatto proprie le istanze di una cittadinanza che chiede, a piena ragione, la possibilità per ENTRAMBI i genitori separati di essere informati in merito a comunicazioni scolastiche, disciplinari e di qualsiasi altra natura riguardanti i propri figli. Una sciocchezza no?! Una “normalissima” condizione nelle famiglie integre, troppo spesso improbabile per i genitori separati.

Undici anni fa faceva la sua comparso la legge n. 54/2006, meglio conosciuta come Legge sull’Affido Condiviso, tradotta nell’art. 337 ter c.c., che introduceva il principio della bigenitorialità come il diritto soggettivo del bambino affinché potesse continuare ad avere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori e a ricevere da ciascuno di essi cura, educazione e istruzione, a prescindere dal rapporto di coppia;
eliminando concettualmente l’asimmetria tra i genitori , sancendo così la centralità del minore ed il suo superiore interesse;
la 54/2006 prevede che con l’affido condiviso, i genitori, in quanto tali, conservino i propri diritti/doveri esercitando entrambi la responsabilità genitoriale; estende la tutela educativa e affettiva del bambino ai parenti (nonni in primis) con i quali ha diritto di mantenere un rapporto significativo.

Ecco i pilastri fondamentali di questa legge e del suo capitolato, ma non è un segreto siano stati disattesi troppe volte nelle sentenze dal 2006 ad oggi. Lo ha denunciato il Ministero dell’Informazione Università e della Ricerca il MIUR, l’Ordine nazionale degli Psicologi, l’ordine dei Pediatri e persino la Corte di Strasburgo dopo svariate multe imposte all’Italia. Ma il nostro paese fa orecchie da mercante. Una legge che non è piaciuta ai giudici, troppo “moderna” e che non farebbe più gli interessi ideologici ed economici di tanti operatori. Una legge osteggiata, perché l’idea che i bambini possano accedere ad entrambi i genitori anche dopo la separazione…è ritenuta una follia, generatrice di ulteriori disagi.

E’ doverosa una citazione del’Dott. Vittorio Vezzetti per incorniciare il contesto:
“…Tutti sono concordi, da destra a sinistra, nel prendersi cura dei diritti dei bambini. Tale rumoroso fronte di alfieri dei diritti minorili si ammutolisce non appena tuttavia si scopre che – nel modo occidentale – la principale causa della perdita di uno dei genitori è la separazione o il divorzio di mamma e papà. Avete capito bene! La separazione e il divorzio hanno generato oggi in Europa uno sterminato popolo di 10 milioni di figli condannati a vivere senza uno dei genitori…”   

La separazione produce figli orfani di genitori vivi laddove esiste il conflitto e laddove prospera una molteplice attività periferica di interessi. Tutto questo mentre il mondo attorno a noi va avanti e i paesi europei viaggiano ad altri regimi, più snelli e orientati al progresso civile, dove lo sguardo cambia e si sposta dagli occhi degli adulti a quelli dei bambini e dei loro primari diritti, nel permanere ad avere due genitori.

Tornando sul tema dell’articolo, è facile comprendere che il Registro della Bigenitorialità a breve verrà pubblicamente spiegato e reso fruibile ai genitori separati che ne faranno richiesta e potranno così colmare una lacuna, prodotta a dire il vero il giorno dopo dell’entrata in vigore della Legge stessa (11 anni fa!). Come è possibile produrre eguaglianza se gli strumenti non si attivano immediatamente in tal senso ?

Dopo l’ apripista Parma e dopo moltissime città dal nord al sud del paese, siamo orgogliosi di dire che anche Bologna compie un passo di civiltà e armonia.

Segnaliamo dalle pagine del comune e di Isabella Angiuli alcuni link che arricchiscono questo argomento. Intanto invitiamo il Comune di Bologna a rendere pubblica quanto prima la delibera e soprattutto di compiere quell’indispensabile operazione di informazione sociale per rendere fruibile ed efficace il Registro della Bigenitorialità a tutta la cittadinanza. Ci auguriamo inoltre si facciano avanti gli altri comuni emiliano-romagnoli facendosi forza del know how disponibile. Dunque, forza Bologna e forza ad ogni interlocutore di buonsenso! Rendiamo la Bigenitorialità un valore di civiltà, rispetto e amore nei confronti dei nostri figli.

http://www.isabellaangiuli.it/index.php/2017/05/15/il-principio-della-bigenitorialita-e-misure-atte-a-garantirlo/

http://comunicatistampa.comune.bologna.it/2017/consiglio-comunale-lintervento-dinizio-seduta-della-consigliera-isabella-angiuli-865

Isabella Angiuli sarà presente alla riunione associativa del 7 Novembre, alle h. 20 in Via Marzabotto 2 alla Casa del Popolo 20 Pietre.

E’ doveroso un ringraziamento a nome dell’Associazione Genitori Sottratti per gli apporti personali alla discussione in Consiglio Comunale a:
Dott.ssa Isabella Angiuli
Avv. Simone Pillon
Avv. Maria Lea Maltoni
Dott. Giovan Battista Camerini
Dott. Vittorio Vezzetti
Dott. Marino Maglietta
E tutti i Consiglieri Comunali che hanno reso possibile il Registro della Bigenitorialità, ma anche chi ha votato contro, perchè in primis è lecito manifestare le proprie posizioni ed è anche di aiuto al mondo elettore dei separati per orientarsi opportunamente in occasione delle prossime elezioni.

Roberto Castelli
Presidente Ass. Genirtori Sottratti