Puntualmente si ripresenta in Italia un tema già trattato ed adottato in molti paesi; gli accordi o “patti pre-matrimoniali”. Un tema discusso ma mai realmente affrontato con decisione, questo a discapito della classe politica italiana che dovebbe avere a cuore la Società e la qualità della società stessa.

Mentre sugli “accordi pre-matimoniali” vi è un limite attualmente imposto dall’ordinamento giuridico, Sul tema dei patti pre-matrimoniali possiamo invece fare riflessioni più libere. Consigliamo a chi volesse approfondire il tema degli “accordi pre-matrimoniali”, di vedere il link a seguire:
http://www.altalex.com/documents/news/2015/03/03/accordi-prematrimoniali-i-limiti-previsti-dall-ordinamento-giuridico-italiano
All’alba del soprasso (51% – anno 2014) di separazioni/divorzi verso i matrimoni, riteniamo doveroso evidenziare quanto i patti pre-matrimoniali possono rivelarsi strumenti preventivi sostanziali per le persone che si sposano e intendono costituire nuove famiglie, nella malaugurata ipotesi di una successiva separazione. Patti con una funzione responsabilizzante e non certo volti all’anarchica conduzione delle relazioni.
L’istituzione di un “documento della coppia che si sposa” e che ne regolamenta dettagliatamente le possibili future scelte nell’ipotesi dello scioglimento del matrimonio, rivelerebbe aspetti positivi molteplici. Intanto questo patto fra futuri coniugi è da inquadrare in un ottica assolutamente laica, dove non entra affatto la dottrina religiosa, non tanto per escluderla, ma per evidenziare che l’inscindibilità del matrimonio,  viene messa da parte un attimo, poiché come tutti sanno nemmeno i cattolici sono immuni da vicende separative.  Lo stesso Papa ha rilasciato nel mese di Settembre 2015 una importante dichiarazione di estrema importanza : -L’apertura della Chiesa alle donne e al mondo laico-  Un impegno che dovrà avere caratteri di specularità, ovvero dovrà mettere i cattolici all’ascolto di alcune visioni laiche.
I patti pre-matrimoniali, lontani dal voler confliggere con assunti religiosi, anche se non visti di buon occhio dal mondo cattolico, prendono spazio da modalità laiche basate sulle valutazioni di uno stile di vita e dal costume della società, da dati numerici riferiti a separazioni, divorzi, affidi minorili a sesso unico e dall’osservazione dei danni fisici e psicologici che producono le separazioni oggi, con conseguenti spese folli, dissipazioni di capitali, infelicità diffusa, smarrimento dei figli, entrata in campo di giudizi e sentenze quindi di terze persone che nella maggior parte dei casi non soddisfano affatto le esigenze della coppia. Davanti a tanto dolore la Chiesa non può chiudersi gli occhi, ma non solo lei, anche la società civile sente l’esigenza di strumenti adeguati e preventivi tutelanti coppie e figli.
 
La consapevolezza al primo posto

Le coppie che decidessero di sposarsi dovrebbero aver seguito di prassi dei corsi laici di consapevolezza su cosa riservi loro il matrimonio nel bene e nel male, per decidere poi in seguito di sposarsi con maggiori certezze e assolutamente affrancati sulle responsabilità personali.
Chi dovrebbe tenere questi corsi laici? Le associazioni che con fondi pubblici di minima entità potrebbero aprire sportelli di consulenza presso le loro sedi o luoghi specifici presso i comuni, con personale preparato o gli studi legali.
Un documento come quello dei patti pre-matrimoniali (di riferimento esclusivamente in caso separativo), nella peggiore delle ipotesi abbasserebbe il carico di lavoro degli operatori della Giustizia liberando le aule dei tibunali e non demanderebbe a terzi con decisioni postume i destini della coppia che in prima persona si assume le proprie responsabilità. Un vero balzo dell’intera società italiana ed una rivoluzione più che positiva per le coscienze.
Nel mondo
I patti pre-matrimoniali sono in vigore negli Stati Uniti (prenuptial agreement e cohabitation contracts), (evertrage) in Germania, in Australia da almeno vent’anni. Pare prevalere la teoria per la quale i patti non debbano essere vessatori e quindi da rettificare davanti ad un avvocato per evitare che siano patti capestro. Ma detto ciò valutando lo stato dell’arte, la diffomità di un diritto di famiglia fra paese e paese, un Europa spesso più scollata che mai, non ci resta che rivolgere uno sguardo fuori dalla finestra cioè sui paesi che già possiedono questi Patti e uno dentro casa per rendersi conto che un documento redatto in un clima quieto e preventivo, ove i futuri sposi sono rilassati e in reciproci buoni rapporti, rappresenterebbe certamente un momento più favorevole alla sua stesura. Determinante sarà un documento che tenga conto di alcuni passaggi chiave.
Una ragionevole stesura 

Scritti in libertà dalla coppia dovrebbe tenere conto di alcuni passi fondamentali:
1) In caso di separazione per “colpa” si potà stabilire se vi saranno “addebiti” specifici” o meno e se si quali: mantenimento per un tempo determinato e concordato? O altro nel rispetto della libertà.
2) Eventuale gestione della vita genitoriale: un piano di reciproche competenze per l’accudimento degli eventuali figli, consapevoli che loro sono “altro” dai loro genitori.

3) il destino dei beni “comuni” dopo il matrimonio e di quelli portati in dote, quindi decisioni condivise su questi aspetti.
4) La “firma” dei patti (presso un notaio o un avvocato) che valuterà la congruenza degli scritti e li renderà ufficiali.
5) Sarebbero utili alcune tracce “base” di patti scritti validi depositati presso i comuni o presso gli uffici di mediazione familiare come esempi, da utilizzare per le persone che avessero difficoltà in proposito a definire formule personalizzate.
Poiché la visione dei patti pre-matrimoniali che condivido è assolutamente libertaria, si possono immaginare pure accordi fra le parti, rispettando l’autonomia individuale. “La Corte dovrebbe dar peso a questi accordi prematrimoniali perché sarebbe paternalistico sostenere che la Corte conosca meglio delle parti come condurre i propri interessi.” (come dichiarato da un caso scaturito da un accordo prematrimoniale tedesco poi sfociato nella Supreme Court del Regno Unito. (come si scrive a pag.90 e 91 del quarto link in fondo)

Così come negli Stati Uniti, dove si arriva al puntiglio o fra coppie famose vengono regolamentati persino i rapporti sessuali e eventuali indennizzi in denaro se non avvengono nelle modalità concordate ! Riteniamo invece più interessanti e vicini alle logiche del mantenere un legame significativo coi propri figli definire con l’altro futuro coniuge i rapporti coi figli, i tempi e le modalità in caso di separazione. Più determinante di tutti sarà la voglia di produrre uno strumento condiviso che fungerà da collante per la coppia e nella peggiore delle ipotesi non racconterà nulla di nuovo che non ci si potesse aspettare prima o che lascerà a bocca aperta, offrendo garanzie e tutele ad entrambi i futuri coniugi e ai futuri figli.Manca all’appello la Politica– saprà cogliere le esigenze della società offrendo soluzioni preventive?

Documenti utili da scaricare e leggere:
La redazione