Ci scrivono e pubblichiamo con piacere questa annotazione di un attento lettore che compara cosa sentenzia la Cassazione.

Notiamo questa stridente contraddizione nei percorsi ondivaghi guidati non da logica, ma da un evidente ideologia,
contraddizione svelata per l’ennesima volta nelle due sentenze più recenti:
1) – la madre che calunnia il padre – all’evidente fine di squalificarlo ed emarginarlo dalla vita dei figli – è riconosciuta abbastanza “idonea” da meritare l’affido condiviso http://www.genitorisottratti.it/2010/12/cass-madre-che-calunnia-padre-e.html

2) – la madre che compie sottrazione internazionale, invece (?!), dà “dimostrazione di grave carenza comportamentale nei confronti della figlia e ciò incide sul giudizio di idoneità del genitore a prendersi adeguatamente cura delle esigenze della minore” http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_9380.asp
Come chiunque può vedere, siamo nel campo della più totale spudoratezza. Che, però, consente di raggiungere il fine pratico e malamente dissimulato: quello di NON SEPARARE, PER NESSUN MOTIVO, madre e figlio; e difatti:
  1. la madre calunniatrice la si “riabilita” in modo da garantirle (molto probabilmente) addirittura il “collocamento;
  2. la madre “sottrattrice” NON la si riabilita per un semplice motivo: è perché il figlio ce l’ha già con sé, all’estero, e non c’è alcuna probabilità di sottrarglielo: e quindi si può “sfruttare ideologicamente” questa sua invulnerabilità per “FAR FINTA” di essere severi ed imparziali.
S. Bonanni