Donne teoricamente emancipate (secondo la propaganda femminista), ma, all’occorrenza, sempre parassite sulle spalle dell’uomo

L’ex ha diritto all’assegno di mantenimento per la figlia maggiorenne, precaria, anche se questa vive da un’altra parte.
È quanto stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 18 del 3 gennaio 2010, ha rafforzato quel filone giurisprudenziale secondo cui i figli che non sono economicamente indipendenti vanno mantenuti anche se adulti.
Il caso riguarda un imprenditore che era stato condannato prima dal Tribunale di Savona e poi dalla Corte d’Appello di Genova a versare alla ex moglie 400 euro al mese anche per il mantenimento della figlia maggiorenne e non più convivente che faceva lavoretti saltuari.
Contro questa decisione l’uomo ha presentato ricorso in Cassazione ma senza successo. Tutti i motivi del lungo gravame sono stati respinti.
Sul mantenimento della figlia, la prima sezione civile ha motivato che “la valutazione del giudice di merito, in ordine alla precarietà e modestia delle attività lavorative svolte dalla figlia, costituisce motivazione adeguata del rigetto della domanda di riduzione dell’assegno”.
Fonte: www.cassazione.net
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