La cattiveria non va mai in vacanza.

[di A. T.]
Mi presento: sono una delle tante donne bistrattate dalle istituzioni ovvero sono LA COMPAGNA DI UN PADRE SEPARATO.
Una figura, la mia, di solito guardata con sospetto, considerata da tutti come “l’intrusa”, “l’altra”, “la matrigna”…. ignorata totalmente da uno Stato che si dice (falsamente) “laico” (cioè: si comporta in modo ostile anche quando il matrimonio in questione risulta essere stato celebrato solo in Municipio).

Ignorata da un lato…ma invero molto considerata quale figura apportatrice di reddito quindi quale possibile dispensatrice di danaro… denaro che fa sempre gola alla perfida, avidissima e mai sazia ex moglie in questione.
Concetto contraddittorio no? Se uno non esiste o non ESISTE MAI oppure ESISTE SEMPRE, sia per i diritti che per i doveri!

Invece l’attuale reddito mensile della signora ed altro (es: depositi, bot, investimenti) restano un mistero degno di Quark visto che pare non interessare alcuno dei cosiddetti “operatori del diritto”. E nemmeno è dato sindacare sul modo in cui spende i soldi del mantenimento, visto che non ha mai soldi per: vestiti, medicine, giocattoli, scuola…della creaturina (mi domando: e cosa ci fa con la somma che riceve mensilmente? Se la gioca al Bingo?). Insomma, sto dicendo cose ovvie e fin troppo note a chi vive queste situazioni. In pratica, anche se una ex moglie guadagna 6000 euro al mese e possiede 3 case e centinaia di migliaia di euro in bot ha il diritto, secondo i nostri esimi Soloni, di incassare gli assegni familiari, godere di ogni genere di benefit fiscale e di perseguitare l’ex marito (che magari guadagna “solo”1100 euro al mese dichiaratissimi al fisco) pure per 2 soli euro. Inoltre gli stessi esimi Soloni forse dovrebbero farsi qualche domanda sul perche’ certi figli vengano messi al mondo (non sempre infatti il concepimento è “condiviso”: è sufficiente l’incontro di due corpi per figliare ma ci vorrebbe anche la fusione di due cuori e di due menti per mettere in piedi una famiglia nel senso profondo del termine. Invece spesso l’unica cosa che certe donne aspirano a “condividere” concretamente sono: quattrini, proprietà e potere ad libitum su un altro individuo).

E già qui abbiamo abbondantemente violato non solo il concetto di PARI OPPORTUNITA’ uomo-donna ma anche quello di donna-donna (ogni riferimento alla Ministra Carfagna e all’Onorevole Presidente Napolitano alias Garante della Costituzione Italiana, art.3, non è casuale).

Ma veniamo al tema e cioè le Feste di Natale: un periodo che di per sé dovrebbe essere allegro, soprattutto per i bimbi. E invece si trasforma in territorio di lotta e di conquista, di gelosie, intimidazioni, ricatti, dispetti, ritorsioni, angherie di ogni tipo, minacce e insulti.

A Natale bisognerebbe essere tutti piu’ buoni.

E invece… e invece proprio a Natale certe ex mogli che “a parole” affermano di avere a cuore solo il bene dei loro “sacri” pargoli in realtà danno il peggio di sè.
Gelose dell’affetto verso il genitore padre, gelose se per caso dopo lunghe ed estenuanti lotte (e spese giudiziarie) codesto padre è riuscito finalmente a poter frequentare la piccola figliola, gelose se questo amore (che orrore!) dalla piccina è ricambiato.
Gelose della felicità della loro stessa creatura!!???
Mi chiedo e vi chiedo: PUO’ UNA MADRE SANA DI MENTE ESSERE GELOSA DELLA FELICITA’ E DELLA TRANQUILLITA’ DELLA SUA CREATURA?
Io credo proprio di no.
Di certo non una persona sana di mente, cosiddetta equilibrata, che dice “a parole” di volere bene in modo viscerale (?) al “frutto del suo ventre”.
Ma quale frutto, ma quale ventre, ma quali viscere?
Qui dalle viscere emergono solo bassezze quali: meschinità, piccineria, miserabile avidità, sadismo, gratuita crudeltà, arroganza, prepotenza, maleducazione…. Il tutto condito dalla ferma (e ahimè fondata) convinzione di poterla fare sempre franca (grazie alle istituzioni “Mammuth imbalsamati” che ci impiegano anni per muoversi…. e nel frattempo la psiche dei bambini, negli anni ormai diventati grandi, viene devastata).

E così si svolge il solito copione: il padre va a prendere la bambina. Che purtroppo mostra “troppa” felicità nell’accogliere quel genitore che può vedere (grazie al mancato rispetto della legge 54/2006) solo 1 week end ogni 15 gg e una settimana a Natale e 2 settimane in estate.
E come pensate che abbia reagito la signora madre a questa armoniosa scenetta familiare?
E sì che – lo ripeto – ALMENO A NATALE bisognerebbe essere tutti piu’ buoni.

Ecco la sequenza.
Il giorno 24: vigilia di Natale. Nella serata: sequenza di sms intimidatori contenenti insulti e recriminazioni che si possono solo definire vergognose. La sera del 26 la piccola viene riaccompagnata a casa della mamma per essere ripresa poi il 6 gennaio. D’altronde il padre deve lavorare (per pagare anche… il mantenimento!) e quest’anno le feste comandate cadono di sabato e domenica. E’ tempo di chiusura di bilanci e non tutti “possono prendersi le ferie”. Un po’ di elasticità è d’obbligo in questi casi. Il cosiddetto BUON SENSO. Ma purtroppo il buon senso viene inteso come appannaggio di una sola parte cioè la MADRE, mentre il padre viene trattato come una pezza da piedi / bancomat.
Si susseguono accuse varie (sempre via sms) dal tono delirante. In pratica quando il padre ha la piccola viene insultato, quando non ce l’ha viene accusato di essere assente. Eppure qui abbiamo un padre che ha lottato strenuamente per riuscire a “rivedere” sua figlia in quanto la madre glielo impediva, forte del suo diritto (?) di “unica proprietaria” della figlia.
(Queste “uniche proprietarie” come dividono però volentieri le spese, eh? Allora il padre diventa il riferimento manco per il 50% ma per il 100% e oltre dei conti da pagare.)
La sera del 31: il cellulare della signora madre resta spento “perche’ la signora ha diritto alla sua privacy” (così come in tutte le feste comandate, compleanni inclusi); quindi, in nome di tale diritto (che il padre ovviamente non ha) saltano gli auguri alla piccina. Che slittano alla sera successiva (perche’ l’orario consentito per le comunicazioni è di soli 20 minuti alla sera; in altri orari “il carcere” non concede visite né telefonate!)
Giorno 6: il padre va a riprendere la bambina per tenerla “finalmente” con sé fino al 10 gennaio sera.
Ma la bambina stavolta addirittura non solo “corre incontro al padre festosa” ma (sacrilegio!) disdegna di baciare la madre. Nonostante il padre la incoraggi. La bimba vuole andarsene via col papà e basta.
Oh Signore….
L’ira della Regina Madre subito spalanca le cateratte del Cielo.
Ulteriore sequenza di insulti di ogni genere (anche pesantemente volgari) pronunciati davanti alla piccola attonita con promessa di vendette future.
Il padre porta via la bambina prima che la madre cambi idea e la trattenga presso di sé.
Seguono subito dopo sms con contenuti “in linea”. Gli sms vengono ignorati dal padre per evitare l’aggravarsi della tensione.
Eh ….ma no, mica si può ignorare una Regina Madre e passarla liscia!!!
Il giorno dopo segue da parte della Signora una telefonata alla bimba a dir poco delirante, piena di frasi pesantemente offensive riferite al padre e alla sottoscritta che evito di raccontarvi.
Ma si possono pronunciare certe parole – di una volgarità inaudita – all’orecchio di un’innocente???
Che nemmeno le capisce???
A questo punto il padre si mette in contatto (per l’ennesima volta) con i Servizi Sociali chiedendo aiuto e supporto (…).

Orbene: sono 2 anni che va avanti questo teatrino. Senza che nessuno intervenga. Che intervenga seriamente intendo, con la dovuta fermezza e decisione.
Qui abbiamo una persona che ha infranto mezzo codice civile e penale per due anni e…. ancora continua a “tenere in scacco” tutti. Perché è una “povera madre” e quindi ci risiamo con questo perbenismo peloso d’accatto che non considera gli essere umani come persone – con gli stessi diritti e stessi doveri – ma “maschi di serie A” e “femmine di serie A” e “maschi di serie B” e “femmine di serie B”….e via discorrendo.

Dalla compagna qui presente quindi va un sentito GRAZIE (tono ironico) a: Forze dell’Ordine, Servizi Sociali, Giudici (Ordinari, Tutelari, dei Minori) che fino ad oggi si sono occupati (occupati?) della questione in modo – a mio parere – totalmente inefficace.
Un altro sentito grazie va agli opinionisti, a certi stimati (?) psicologi, alle conduttrici TV, ai Ministri e alle Ministre che danno sempre e solo ragione alle donne solo “perché madri” in nome di uno pseudo-femminismo che accomuna le donne perbene e alle “false invalide / approfittatrici”.

Un sentito grazie perche’ la bambina, il mio compagno, io, le nostre rispettive famiglie e tutti coloro che ci circondano (e non siamo pochi) di fatto veniamo abbandonati 365/365 giorni all’anno alla merce’ dei capricci infantili di una sola persona e di questo ne soffriamo tutti profondamente.

Un altro GRAZIE particolare va a quegli avvocati che ci hanno risposto col dileggio, alla “sola” richiesta di affido REALMENTE condiviso al 50% con mantenimento diretto, poichè “il giudice non lo darà mai”…….. per non parlare delle grasse risate di quando si è solo paventata l’ipotesi di avanzare una richiesta di “affido esclusivo” al padre, vista e considerata la situazione di ostilità perenne da parte della Signora.

Questo con buona pace di chi dice che TUTTI i padri “se ne fregano” e che loro per primi “non vogliono occuparsi dei figli”.
Chi dice ciò o è stupido o è in malafede e, francamente, non quale delle due ipotesi sia peggio.

Un ultimo spunto di riflessione: credevo che la schiavitù fosse stata abolita nel secolo scorso ma, evidentemente, mi sbagliavo. Perchè noi tutti, qui, siamo SCHIAVI DI FATTO in quanto asserviti ai biechi interessi, al tirannico egocentrismo e alle smanie di protagonismo di una sola persona.
E non mi riferisco, certamente, alla minore.

Grazie a tutti e Buon Anno.