Dopo l’articolo di ieri, sessismo in Portogallo, http://www.genitorisottratti.it/2011/11/condanna-da-platform-for-european.html che evidenziava quanto sia acceso il dibattito in varie sedi, per smontare quello che alcuni reputano un “mito”, e svuotarlo di ogni contenuto a tutela di chi lo agisce, abbiamo ritenuto opportuno approfondire il senso culturale e cognitivo relativo alla Sindrome di Alienazione Parentale (P.A.S.), scrivendone e descrivendola, per avere una base di valutazione più solida.
Dott. Vittorio Vezzetti
Che l’essere umano possa essere manipolato è un’evidenza incontestabile. Spesso abbiamo visto prigionieri familiarizzare e difendere i loro sequestratori: il primo caso ben definito fu quello relativo a una rapina in banca a Stoccolma. Dopo una lunga coabitazione forzata nel caveau, rapinatori e ostaggi strinsero un rapporto di quasi complicità che da allora è identificato col termine Sindrome di Stoccolma. Situazioni analoghe si verificano abitualmente nel caso di prigionieri di guerra (l’indottrinamento dei rapitori ha indotto Stati Uniti e Canada ad aprire dei centri di salute mentale militari per la deprogrammazione dei loro soldati).
Il plagio, del resto, così come la riduzione in stato di schiavitù psicologica, sono situazioni comunemente accettate da leggi e giurisprudenza internazionale
Secondo i negazionisti della Alienazione genitoriale, invece, gli unici a non essere manipolabili sarebbero i bambini ! Cioè proprio le creature più suggestionabili e influenzabili che esistono (basti pensare al tristissimo fenomeno dei bambini-soldato).
Le motivazioni presunte di questo negazionismo sono che essa non è inclusa nell’elenco di malattie psichiatriche definito dagli esperti dell’Associazione americana di psichiatria (AAP); situazione, comunque, che riguarda non solo le situazioni sopra descritte ma anche il mobbing, lo stalking, la violenza familiare e tantissime condizioni di cui nessuno si sognerebbe di negare l’esistenza.
Le ragioni reali, invece, sono da ricercare soprattutto nel timore di alcuni genitori di perdere uno strumento per nuocere alla controparte: il condizionamento dei figli. Pertanto grande soddisfazione a chi sostiene da anni le ragioni scientifiche della Alienazione, ha dato la recente normativa emanata dal Brasile che dimostra inconfutabilmente due cose: innanzitutto che la comunità scientifica internazionale accoglie l’esistenza della PAS (Parental Alienation Syndrome) anche senza necessariamente doverle attribuire la dignità di autentica malattia –problema assolutamente secondario; e poi che essa può rappresentare una tale piaga che diventa indispensabile che il legislatore se ne occupi.
In data 26 agosto 2010 il Presidente Ignacio Lula ha infatti firmato la legge 12.318-10 per la previsione legislativa e la punibilità della PAS quale forma di abuso sui minori. Secondo la Commissione nazionale che aveva studiato l’argomento per conto del Parlamento brasiliano, l’incremento esponenziale dei divorzi stava causando una escalation di bambini e adolescenti manipolati o alienati con gravi conseguenze sociali: non si poteva stare con le mani in mano. Il Brasile, paese emergente e in pieno sviluppo sociale e culturale dopo decenni di immobilismo, si è posto così all’avanguardia mondiale con una legge specifica sul tema.
Il Presidente Lula, dopo la firma, ha dichiarato che negli ultimi anni i mutamenti sociali e culturali del Brasile hanno causato una nuova emergenza cui, ascoltato il parere determinante dei più illustri professionisti nel campo, si è cercato di porre argine con una normativa specifica nel settore.
A questo punto non possiamo fare a meno di ricordare che sia il progetto di legge 954 del Senato, sia quello 2209 della Camera intendono introdurre il concetto di alienazione come situazione pregiudizievole per i minori (e, indirettamente, anche come sottoprodotto della consuetudine di attribuire una domiciliazione prevalente). Possiamo quindi solo formulare l’auspicio che il Legislatore, iniziando dalle Commissioni Giustizia, tenga conto anche di questo importante precedente e procedano nel più saggio dei modi nell’interesse dei nostri figli. Non ci sentiamo inoltre di condividere il timore di un abuso dell’utilizzo della PAS come motivo di scagionamento di genitori abusanti visto che ciò cozza con le risultanze della più estesa ricerca (una recente tesi di laurea) sull’impiego della denominazione “alienazione genitoriale” nei tribunali italiani: dopo lunghe ricerche il termine è stato ritrovato in soli 12 provvedimenti giudiziari.
La verità scientifica sugli abusi in fase separativa ci viene invece fornita da uno studio pubblicato nell’ottobre 2010 sulla prestigiosa Rivista di Psichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza: nella casistica dell’Università di Modena il 92% delle denunce risultò infondata mentre l danno, a causa delle procedure giudiziarie, risultò indistinguibile sia tra chia aveva sia tra chi non aveva subito l’abuso. Ormai la denuncia strumentale fa parte del bagaglio dell’avvocato “agguerrito” e, tristemente, dobbiamo constatare che per assicurare 8 manigoldi alla giustizia si rovinano 92 creature innocenti.
Dott. Vittorio Vezzetti
Buongiorno.
voglio lasciare un commento a quanto da voi pubblicato, perche mi trova d'accordo solo in minima parte:
La PAs non ha alcun fondamento scientifico, e non e' solo la sua assenza dal DSM IV che lo testimonia, ma numerosissime testimonianza che stanno arrivando dagli stati dove la PAs nacque e fu usata, primi gli Stati Uniti, patria di Gardner. Per fare informazione corretta e BIPARTISAN, dovreste anche dire che in America e' nato un movimento di bambini(ora adulti) che hanno fatto causa (vincendola) ai tribunali che li assegnarono al genitore 'vittima di PAs' perche , sono riusciti finalmente a dimostrare, con anni di sofferenza e di cause, che gli abusi dei quali i genitori affidatari erano stati accusati dai genitori che secondo i tribunali effettuavano la PAS, erano REALI! LA NDAA (National District Attorney Association) che è la più antica e diffusa associazione dei Procuratori dello Stato degli Stati Uniti d'America, che ha definito la PAS “frutto di esperienze aneddotiche di Gardner”: “In breve, la PAS è una teoria non verificata che può avere conseguenze a lungo termine per il bambino che cerca protezione e rivendicazione legale nei tribunali” (fonte http://www.ndaa.org).
Cio' non significa che non esista la PAS,o la strumentalizzazione dei minori – che non e' effettuata principalmente , come scrivete, dal genitore 'collocatario') ma che e' un argomento estremamente delicato, da non usare in modo spregiudicato e quasi irresponsabile : quello che voi scrivete " Non ci sentiamo inoltre di condividere il timore di un abuso dell’utilizzo della PAS come motivo di scagionamento di genitori abusanti " e' di estrema gravita'. Non solo per quanto scritto sopra, ma per le conseguenze che ogni MANCATO ASCOLTO di denuncia di PAs, puo' avere sul minore. Non e' il giudice a dover decidere se vi sia o meno PAS, ma un collegio di psicologi, psichiatri alla fine di lunghe osservazioni. MA Come tutti sappiamo, i tagli alla spesa pubblica, hanno comportato anche un impoverimento degli strumenti dei tribunali, a scapito solo del minore.E' questo e' stato l'esito e la risposta all'applicazione della pAs nei ns tribunali : se un minore ha problemi con un genitore, o non vuole relazionarsi con questo o enne altri fattori, puo' essere SOLO colpa dell'altro genitore??? Ebbene, la risposta piu''comoda'e semplice e': SI. Ed e' esattamente questo che sostiene Gardner, che voglio fare notare, perche lo avete passato sotto silenzio, era un teorico della Pedofilia:
«[il pedofilo] è sfortunato a vivere in un luogo e un'epoca storica che condannano la sua inclinazione. Ciononostante questa non è una ragione sufficiente per autocolpevolizzarsi».
Riguardo invece al tentativo di un genitore di avere rapporti sessuali con la propria figlia, Gardner scriveva che, più che colpevolizzarne il marito, la moglie dovrebbe tentare di essere più sessualmente recettiva verso di lui: «La sua accresciuta sessualità può attenuare il desiderio del marito di cercare gratificazione sessuale tramite la figlia».
Inoltre, trovo astorico usare il Brasile come termine di confronto , uno stato dove esistono ancora i manicomi, dove i 'disabili mentali' come noi li chiamiamo , la' sono ancora 'pazzi' e reclusi e trattati come si faceva nei nostri manicomi fino all'arrivo della legge Basaglia.