ALTRE DUE STORIE….

Pubblichiamo questa mail pervenutaci senza rivelare la fonte poichè la scrittrice desidera mantenere il posto di lavoro…con la consapevolezza che le testimonianze che riceviamo e vi proponiamo, sono frutto di altrui pensieri, scritti di getto ma che, come in questo caso non possono lasciarci insensibili.
La redazione

1) IL BAMBINO DIMENTICATO
E’ strano a volte pensare alla discriminazione che fa proprio chi ha lottato contro di essa…questa è la storia di una donna-marinaio.
Nel centro estivo di una città, la mamma di un bimbo di 7 anni era latitante agli inviti degli educatori del figlio; Invito che in sostanza segnalavano alla madre la continua mancanza di sia affettive che materiali, ma la donna se ne fregava altamente. Prometteva di fare, recuperare, occuparsi, parlare, ecc, cosa che sistematicamente non faceva mai (da qui il soprannome di donna-marinaio) e lasciava sempre il bimbo a sé. Finchè si arrivò all’indimenticabile giorno (me lo ricordo come fosse ieri) in cui un pomeriggio al momento che i genitori dovevano venire a riprendere i bambini…dalle 16, 30 dell’uscita arrivarono le 17,30 (fine dell’orario d’uscita in cui anche gli educatori se ne vanno) in cui questo bambino (ultimo rimasto e sempre ultimo ultimo a essere ripreso) era ancora con noi. Aspettammo con lui io e il mio responsabile.

Aspettammo le 18 quando poi fummo costretti a chiamare i carabinieri perché o venissero a prendere in custodia; (così si fa con i bimbi abbandonati.) Arrivarono alle 18,30 e 1 minuto dopo di loro la madre che si giustificò dicendo che non aveva avuto tempo né di venire prima né di avvisare, che semplicemente non ci aveva pensato. I carabinieri le fecero un semplice ammonimento dicendo che doveva fare più attenzione, e lei..figuriamoci “si certamente”. Poi le lasciarono portarsi il bimbo a casa senza farle segnalazione, ne una normale annotazione dei dati…nulla!.

Mentre la volta che la stessa cosa succede ad un papà perché sta al lavoro fino all’ultimo, dopo il primo ritardo il giorno dopo vedo che da quel momento è sempre con la madre e il bimbo con il padre non può più stare. COME MAI?? Io sarei davvero tanto curiosa (e non solo io mi sa) di sapere il perché una segnalazione ai servizi sociali se riguarda una mamma viene blandamente presa in considerazione solo se è un caso grave mentre se riguarda un papà prendono subito in carica il caso e prendono decisioni saltando passaggi senza verificare nulla! Certo che accadono anche ad alcune madri, ma più di rado… Come mai le dirigenti dei servizi sanitari e asl (che dirigono anche i servizi sociali) non indagano? Facciamogli queste domande e stiamogli davanti gli occhi finchè una risposta non la danno, perché è dovuta. C’è da pensare che siano poco competenti, incapaci in buona fede o… (?)…per quale motivo dovrebbero fare certi favori? AVETE ALTRE RISPOSTE?

2) TANTE BUGIE
Una mamma che conosco bene (purtroppo) pur di avere il figlio in affidamento ha raccontato tante di quelle balle ad avvocati e tribunali (con la complicità dei servizi sociali)…ma tante…e spudorate poi!! Io non so come facciano a non avere un cuore certe persone. Ha omesso il suo stato di salute assolutamente inadatto a seguire un bimbo di 7 anni (facendo così in modo che le tante volte che lei non poteva stargli dietro delegava il compito a certe persone di una setta religiosa di cui lei faceva parte e obbligava il figlio a fare uguale), le ho visto falsificare gli atti dicendo cose che non sono, promettere che non avrebbe mai e poi mai obbligato il figlio a fare certe frequentazioni (mentre poi lo obbligava a seguire attivamente con la forza ogni loro riunione spingendolo, strattonandolo, urlandogli contro e tirandolo fuori dalla porta mentre lui si impuntava e piangeva perché preferiva giocare con gli amichetti o col fratello più grande). I servizi sociali (non obiettivi ma esplicitamente dalla parte della madre) erano a conoscenza della situazione perché dopo minacce a me da parte della famiglia ho trovato il modo di parlargli indirettamente, ma comunque il massimo che si limitano di fare è parlare alla madre.. ma a che serve?! Non fanno altro. Non segnalano neanche il fatto alla sezione minori del tribunale, e che è un reato bello e buono!! Voi direte “e segnala a chi sta più in alto di loro!”..eh, sapete che fanno? Rispondono “se la segnalazione non ci arriva dai servizi sociali vuol dire che per loro va tutto bene e la situazione è regolare”. Regolare?? E tu un maltrattamento su minore me lo chiami regolare??????? Ignorati, siamo letteralmente ignorati. A sto punto i bambini non sono di chi li fa, ma sembrano quasi una “proprietà” dello stato o del giudizio del Serizi Sociali, così complici con le mamme al punto di produrre il futuro di una relazione genitore figlio a secondo dei loro pregiudizi, direttive, pensieri, senza un codice, ma solo con un “senso del goiusto” legato al momento e alla situazione.
Ad un bimbo viene tolta la sua infanzia, il suo gioco, il suo tempo x seguire cosa? le sette religiose…in combutta con i servizi sociali che lo sanno!!!!!!!!!! E non fanno niente???!!! Ma…scusate eh…non hanno voglia di lavorare, sono incompetenti o cosa?? Qualcuno è in grado di spiegarmi come mai quando i servizi sociali vengono messi al corrente di una situazione a sfavore di un bimbo orfano di un genitore vivo non fanno niente? O d’accordo con me o mi date un motivo…