Sono un padre di due figli avuti con madri diverse.

Il papà che scrive, vorrebbe qualche consiglio… possiamo dargli una mano? Siamo certi che solo il tribunale potrebbe in parte sanare questo bisticcio o forse anche un bel “gratta & vinci” azzeccato…..
Riconoscere i propri figli rappresenta povertà certa, stando a quanto racconta….

il mio primo di 16 anni l’ho avuto dalla ex moglie dalla quale sono divorziato da circa 8 anni, il secondo ha 6 anni ed è nato a seguito a una decisione unilaterale della seconda madre con la quale ho avuto rapporti occasionali.
Ho comunque riconosciuto il bimbo che amo alla stessa stregua dell’altro.
In sede di divorzio ho chiesto ed ottenuto l’affido congiunto del primo ed ho accettato di corrispondere un assegno alimentare di 350 Euro mensili più la metà delle spese sanitarie, istruzione e straordinarie.
A seguito del riconoscimento del seconda bimbo, la madre ha chiesto l’assegno alimentare.
Nel periodo di dibattimento della causa (dal 2004 ad oggi) io ho corrisposto, a titolo di partecipazione una somma di 100 euro mensili. Ciò in quanto il mio reddito non mi consentiva (e non mi consente tuttora) di versare un contributo pari a quanto stavo già versando per la prima.
Sono un sottufficiale dell’A.M. e il mio stipendio medio si aggira (attualmente) intorno ai 1600 euro mensili.
in considerazione del fatto che ho contratto un mutuo a tasso variabile per l’acquisto dell’abitazione in cui vivo che varia dalle 600 alle 800 euro mensili (con punte anche di 1200).
In data odierna ho ricevuto la sentenza definitiva che determina l’assegno alimentare per il secondo bimbo in 300 euro mensili da versare retroattivamente dal 2004 e, contestualmente, un precetto di pagamento di circa 22.000 euro da versare entro 10 gg dalla notifica.
Ora mi chiedo… è possibile tutto ciò???
facendo due calcoli: 350+300+700 arrivo a malapena a pagare le bollette mensili.
Non parliamo poi quando capita di pagare l’assicurazione per l’automobile.
Sono perplesso.
Anche qualora smettessi di pagare il mutuo: non avrei diritto anche io ad un affitto decente? e non credo di riuscire a trovarne uno con una somma inferiore alle 600…e non sto parlando di quanto mi occorre per nutrirmi e/o vestirmi. La mia domanda è COME POSSO SOPRAVVIVERE?
Non avendo altri beni se non l’abitazione acquistata per 180.000 euro e sulla quale versa un mutuo di 150.
Che devo fare?
Non esiste il diritto alla sopravvivenza?
In considerazione poi che:
*la mia ex moglie lavora più o meno stabilmente e vive con la madre titolare di pensione di reversibilità e proprietaria della villetta in cui vivono
*la madre del secondo figlio lavora stabilmente ed è proprietaria dell’abitazione in cui vive.
Alla fine… sono io che vivo di stenti nonostante cerchi di fare più straordinari possibili (che ormai non vengono più neanche pagati dall’Amministrazione Difesa)

che devo fare? delinquere?

ho già dovuto chiedere un prestito INPDAP per pagare le bollette e debiti pregressi e pertanto mi verrà detratto circa 360 euro mensili per 4 anni.
Ora immagino che mi verrà pignorato lo stipendio (visto che non ho altri beni) e pertanto immagino altri 350 euro di trattenute alla fonte.
Quindi suppongo che la mia prossima busta paga non supererà i 1200 euro.
e da questi dovrei versare 350+300+650=1300
che faccio? cosa non pago?
c’è una via d’uscita da questo tunnel?
io non ce la faccio più.
se poi vogliamo aggiungere anche che… non vedo mio figlio più grande dallo scorso aprile e che riesco raramente a vedere quello più piccolo perchè ha sempre qualche impegno…
ditemi voi… COSA FACCIO???

Spero di ricevere qualche consiglio. non so veramente come uscirne fuori.
distinti saluti
R. Tristani
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