Una nuova pronuncia della Cassazione, depositata oggi, annulla l’affido esclusivo dei figli al padre, deciso perché la madre era stata condannata per calunnia nei suoi confronti, accusandolo falsamente di aver abusato della figlia fin da piccola.
Gli Ermellini hanno accolto il ricorso della donna, ricordando che la regola dell’affido condiviso può essere derogata solo in presenza di una convincente motivazione non solo sull’idoneità del genitore affidatario, ma anche sulla presunta incapacità dell’altro genitore. Non basta il richiamo alla sentenza di condanna.
La Suprema Corte, con la sentenza 24841 del 7 dicembre 2010, ha quindi accolto il ricorso di una donna contro la sentenza con cui la Corte d’Appello di Bari aveva deciso l’affido esclusivo dei tre figli della coppia, non sposata, al padre.
La donna era stata condannata dal Tribunale del capoluogo pugliese per calunnia nei confronti dell’uomo, accusato falsamente di aver abusato della figlia più piccola. La madre impugnava però la decisione, sostenendo che non poteva basarsi esclusivamente sulla sentenza di condanna, peraltro non ancora passata in giudicato.
La sesta sezione civile le ha dato ragione, giudicando insufficiente la motivazione data dai giudici di merito, alla stregua dell’ormai consolidato principio di diritto in base al quale “alla regola dell’affidamento condiviso dei figli può derogarsi solo ove la sua applicazione risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore”, con la duplice conseguenza che l’eventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovrà essere sorretta da una motivazione non piú solo in positivo sulla idoneità dei genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa ovvero manifesta carenza dell’altro genitore.”
Fonte: www.cassazione.net
Chi fosse interessato alla sentenza integrale può richiederla contattando il ns sito
Gli Ermellini hanno accolto il ricorso della donna, ricordando che la regola dell’affido condiviso può essere derogata solo in presenza di una convincente motivazione non solo sull’idoneità del genitore affidatario, ma anche sulla presunta incapacità dell’altro genitore. Non basta il richiamo alla sentenza di condanna.
La Suprema Corte, con la sentenza 24841 del 7 dicembre 2010, ha quindi accolto il ricorso di una donna contro la sentenza con cui la Corte d’Appello di Bari aveva deciso l’affido esclusivo dei tre figli della coppia, non sposata, al padre.
La donna era stata condannata dal Tribunale del capoluogo pugliese per calunnia nei confronti dell’uomo, accusato falsamente di aver abusato della figlia più piccola. La madre impugnava però la decisione, sostenendo che non poteva basarsi esclusivamente sulla sentenza di condanna, peraltro non ancora passata in giudicato.
La sesta sezione civile le ha dato ragione, giudicando insufficiente la motivazione data dai giudici di merito, alla stregua dell’ormai consolidato principio di diritto in base al quale “alla regola dell’affidamento condiviso dei figli può derogarsi solo ove la sua applicazione risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore”, con la duplice conseguenza che l’eventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovrà essere sorretta da una motivazione non piú solo in positivo sulla idoneità dei genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa ovvero manifesta carenza dell’altro genitore.”
Fonte: www.cassazione.net
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Quando la realtà supera la fantasia…!! e se ad esser accusata fosse stata la madre..?? il padre non solo avrebbe perso definitivamente i figli,ma sarebbe stato cacciato in carcere e gettato via la chiave. La legge dello stalking a quanto pare vale solo per le donne.
Direi che bisogna riflettere sul fatto che se neanche un'accusa così grave come la falsa accusa di abusi sessuali è suffiente….ciò significa che chi lo volesse fare forse ne potrebbe valere la pena….Può un genitore che muove accuse così esagertate essere ritenuto idoneo e soprattutto capace di educare e crescere il figlio?Pensate che parlerà bene dell'altro genitore?O cercherà di allontanarlo con tutti i mezzi?Bisogna per forza creare danni inreparabili ai figli innocenti prima di fare qualcosa?
Purtroppo a parte che come dice giuseppe ci sarebbero stati due pesi e due misure se fosse stato il padre a farlo….rimane che nelle sentenze si gioca troppo sulle parole!Ma chi controlla l'operato della cassazione?
IO l'ho denunciata per stalking e nonostante l'accertato svilimento della figura paterna, i provvedimenti urgenti sono a seguito di una sua denuncia per maltrattamenti ( falsi naturalmente), affido esclusivo a lei ed incontri proteti a me. Dopo 5 mesi ed 8 giorni ancora non ho rivisto i miei figli. Oggi udienza per il reclamo da parte mia ma la fiducia è sotto la suola delle scarpe!