Infanzia 2010: Save the Children e Ansa propongono le 8 più significative notizie dell’anno

commentate da Save the Children

Crisi: Unicef, bambini più poveri dell’area Ocse in Portogallo e Spagna, seguite dall’Italia
– Il Portogallo e la Spagna sono i due paesi dell’area Ocse con il tasso di poverta’ infantile piu’ alto, secondo il Rapporto Card9 ”I bambini dimenticati”, del realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef. Il rapporto paragona i tassi prima e dopo la deduzione delle tasse e il pagamento degli aiuti sociali. In Portogallo la poverta’ infantile e’ del 21,2% – il dato piu’ alto dei 21 paesi Ocse – e scende al 18,7% dopo l’intervento dello stato. Seguono Spagna – con il 18,7% e il 17,2% – Italia, Inghilterra, Polonia e Irlanda. All’altro estremo si situano invece Finlandia (15,2% e 5,2%), Paesi Bassi (10,7% e 5,4%) e Svezia (12% e 5,7%). Il rapporto sottolinea che tutti i paesi, senza l’intervento dello stato avrebbero un indice di poverta’ infantile uguale e superiore al 10%. (ANSA, 3 dicembre 2010)
“Questo dato che vede l’Italia tra i paesi con maggiore povertà infantile è ancora più preoccupante se si considera che, secondo il rapporto per Save the Children della Fondazione Cittalia ANCI pubblicato quest’anno, sono circa 1 milione le mamme in condizione di povertà con almeno un figlio minorenne e il 7,5% sono sole ad affrontare i problemi di sussistenza. Ma anche quelle in coppia o che vivono in famiglie scontano condizioni di povertà significative.”

Maltrattamento: 700 mila bambini italiani – pari al 7% della popolazione minorile – a rischio di maltrattamento e necessitano di interventi prevenzione secondo un dato del Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia. Il maltrattamento è definito nell’ambito di una relazione con gli adulti caratterizzata da responsabilità, fiducia e potere, e può concretizzarsi in una condotta attiva (percosse, lesioni, atti sessuali, ipercura) o in una condotta omissiva (incuria, trascuratezza, abbandono). (ANSA, 4 febbraio 2010)
“Ricordiamo anche che lo Studio delle Nazioni Unite sulla violenza sui minori ha stimato che in Italia tra i 385mila e 1milione di bambini assistono ad episodi di violenza in famiglia; e per un bambino assistere alla violenza è in qualche modo anche “subire” violenza.”
Il Papa ammette per la prima volta che alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell’infanzia – “la Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare”. Papa Benedetto XVI, ricevendo i partecipanti all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la famiglia. (ANSA, 8 febbraio 2010).
“E’ una grande ammissione di responsabilità che si tradurrà di certo in un impegno determinante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza.”

Triplicati in 9 anni gli stranieri di seconda generazione
Sono 932.000, al 1 gennaio 2010, i minori stranieri residenti in Italia. Di essi 6 su 10 (572.000) sono di seconda generazione (cosiddetti G2), cioè nati in Italia: un numero più che triplicato in meno di dieci anni (nel 2001 erano 160 mila). E’ Prato, con il 19,7% di minori G2 sul totale della popolazione straniera, il capoluogo di provincia con la più alta percentuale. Seguono Mantova (17,2%), Cremona (17%), Brescia e Reggio Emilia (16,9%), Trapani (14,2%) e Palermo (12,7%). (ANSA, 18 novembre 2010)
“Così tanti minori che nascono nel nostro paese da famiglie straniere rappresentano una grande ricchezza, eppure a questi bambini non viene riconosciuto il diritto di cittadinanza italiana. Riteniamo urgente che il Parlamento intervenga per dare piena integrazione a questi nostri nuovi cittadini. Bisogna poi ricordare che sono diverse migliaia i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia ma invisibili per una condizione di semi o completa clandestinità ed esposti al rischio di sfruttamento lavorativo o sessuale, o comunque di devianza.”
Studenti italiani migliorati in lettura e matematica.
Rapporto PISA, ridotto il gap con altri paesi – Lontana dagli obiettivi di Lisbona, sotto la media Ocse, ma decisamente migliorata. Così la scuola italiana secondo l’ultima indagine Pisa (Programme for international student assessment). I quindicenni posti sotto esame sono migliorati nella lettura risalendo di sei posizioni la graduatoria europea rispetto al 2006 con un punteggio medio di 486 a fronte di una media Ocse di 493, e vanno meglio anche in matematica – guadagnate tre posizioni rispetto al 2006 con un punteggio di 483 (496 la media Ocse) – e in scienze – avanzamento di un posto nelle classifiche europee con un punteggio medio di 489 (media Ocse 501). (ANSA, 7 dicembre 2010)
“Questo dato dimostra non solo che è possibile invertire la tendenza, ma che si potrebbe ottenere molto di più dedicando alla scuola italiana tutta l’attenzione che merita. In questo modo si contrasterebbe efficacemente anche il fenomeno della dispersione scolastica che è preoccupante in particolare in alcune regioni come la Sicilia (8,3% su 100 iscritti per i 5 anni di scuola di II grado nell’anno 2008-2009) e la Sardegna (6,6%), ma anche in Liguria la percentuale di abbandono è di circa 5 studenti su 100.”

Immigrazione: rapporto EMN, costanti sbarchi di minori soli.
Dopo gli accordi con la Libia calano gli sbarchi, ma non le presenze – Hanno nella maggioranza dei casi (76,8%) tra i sedici e i 17 anni i minori che arrivano in Italia da soli, soprattutto dal Nord Africa, dal Medio Oriente e sempre piu’ dall’Afghanistan nei porti adriatici. Il rapporto European Migration Network, condotto dal centro studi Idos, per conto dell’Unione Europea e del ministero dell’Interno, registra 6.587 minori non accompagnati presenti in Italia al terzo trimestre del 2009 (di questi il 77 per cento non identificato). Nel 2008 il numero totale era 7.797 (di cui 4.828 nuove segnalazioni). Nel frattempo sono intervenuti pacchetto sicurezza e accordi con la Libia; quest’ultimo ha drasticamente ridotto gli arrivi sulle coste meridionali. Nel corso del 2009 i minori coinvolti negli sbarchi sono stati 889 (197 a Lampedusa), mentre nel 2008 gli sbarchi sono stati 7.500 (2.237 a Lampedusa). (ANSA, 21 aprile 2010)
“Sembra una buona notizia. Ma siamo sicuri che lo sia? Dove sono i ragazzi che pur partiti dai loro paesi d’origine non sono mai entrati ufficialmente in Italia? Sono presumibilmente centinaia i minori rimasti in Libia e trattenuti in condizioni disumane, sottratti a qualsiasi tutela, protezione e controllo di organismi terzi indipendenti. Inoltre per quelli che invece arrivano e sono accolti le condizioni sono spesso difficili, con l’impossibilità di capire la nostra lingua e l’assenza di mediatori culturali. Per quelli che sono vicini alla maggiore età il rischio di non vedere rinnovato il permesso di soggiorno è reale a seguito del pacchetto sicurezza (1.94/2009) e riguarda ad esempio l’89% dei minori collocati in comunità in Sicilia e il 27% di quelli ospitati nelle Marche.”

Scuola: Rapporto Fondazione Agnelli indica tra le priorità la lotta agli abbandoni
– La scuola italiana è ”piagata” da una percentuale di abbandoni scolastici – il 20% non raggiunge il diploma di scuola superiore – che pone l’Italia fuori dalla norma europea secondo il Rapporto sulla scuola in Italia 2010, curato dalla fondazione Giovanni Agnelli. Molti i divari socioculturali: l’estrazione sociale dello studente conta ancora di piu’ delle sue capacita’ e ne determina le scelte formative e il successo scolastico; le famiglie piu’ abbienti e colte mandano i figli al liceo, mentre gli studenti con un retroterra meno favorevole, inclusi quelli di origine straniera, sono piu’ soggetti alla dispersione e tendono a concentrarsi in alcuni indirizzi scolastici, come i professionali. Ancora piu’ evidenti sono in Italia i divari territoriali. (ANSA, 23 febbraio 2010)
“Guardiamo l’esempio di Roma. Da una ricerca commissionata dalla Provincia e comune con il CLES sulla dispersione scolastica si registrano grandi differenze da municipio a municipio: quelli popolari presentano percentuali di dispersione scolastica quasi doppie rispetto ai Parioli. E vale la pena ricordare che una scuola moderna ed efficiente è solo quella che offre pari opportunità a tutti indipendentemente dal luogo di nascita e dalla condizione sociale.”

LA NOTIZIA CHE NON C’E’: sesto anno senza Piano Nazionale Infanzia
ancora fermo il disegno di legge per il Garante. L’Italia si avvia per la sesta volta a chiudere l’anno senza il varo definitivo di un piano che guidi le azioni e le politiche per l’infanzia nell’intero paese (l’ultimo approvato è stato quello del 2002-2004). Anche l’istituzione del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza non ha visto la luce. La figura del Garante è stata già raccomandata al nostro paese dal Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel 2003, e precedentemente dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento Europeo.
“Già le notizie fin qui selezionate dimostrano l’urgenza del Piano Nazionale dell’Infanzia e si deve auspicare che il 2011 finalmente ce ne consegni uno, con adeguati strumenti economici. Inoltre sollecitiamo l’adozione del Garante Nazionale per l’Infanzia come figura realmente indipendente, ma dotata degli uffici e delle risorse necessarie ad espletare efficacemente il proprio compito.”

Ansa.it