2019-04-15T19:08:34+02:0020 Gennaio 2012|discussioni, Senza categoria|7 Comments

7 Comments

  1. Alessandro Fino 20 Gennaio 2012 at 19:24

    Ottima analisi, perchè è arrivato il momento di chiedere e chiarire nelle dovute sedi chi fa caos e perchè.
    Genitori Sottratti, Roberto Castelli, non mollate mai.
    Grande lettura e richiesta.
    Per i figli e la cultura delle separazioni… purtroppo
    Alessandro Fino

  2. alessandro coraiola 28 Gennaio 2012 at 20:50

    Il coniuge tradito è trattato dalla legge peggio dei cani
    La corte di Cassazione ha stabilito che maltrattare un cane comporta anche un disagio nell’ambito della famiglia allargata a cui il cane appartiene, disagio che deve essere risarcito.
    In Italia il coniuge tradito e privato dell’affetto dalla controparte, disprezzato e odiato senza conoscerne le ragioni magari per mesi o anni, può solo subire ingiustizie. Se viene citato in giudizio (spesso con calunnie) in genere perde tutto: figli, dignità, soldi, a volte anche la casa. La legge italiana e la sua applicazione non si occupano della famiglia o dei coniugi ma solo, a parole, dei figli secondo un modello americano che in Italia, paese con scarso civismo, non funziona.
    Così sono proprio i figli le vittime della peggiore ingiustizia: oltre che perdere un genitore avvertono (senza poter giudicare equilibratamente a causa della giovane età) le angherie subite dal papà o dalla mamma (più sovente dal papà) e che un domani potranno riguardare loro stessi quando saranno diventati adulti. Il loro metro di giudizio non può essere quello del o dei genitori screditati ma deriva da numerosi “operatori” in primis quelli che si sono occupati della separazione e che sovente istigano, parlano, scrivono, animati da ideologie o morali che valgono solo per gli altri ma che non vorrebbero per se stessi.
    Evidentemente la sicurezza della famiglia non è ai primi posti da noi. Prima vengono altri interessi, forse anche quello di sfruttare al massimo una gioventù che quindi va recisa dai suoi legami. Sembra il caso di porre rimedio a queste prevaricazioni. Forse si potrebbe iniziare con una proposta avanzata dal dott. Vezzetti di Varese di garantire ad entrambi i genitori di incontrare i figli applicando davvero l’affidamento condiviso esplicitando la percentuale del 50 % nella legge per togliere ogni equivoco. E le separazioni non dovrebbero essere favorite o istigate da estranei come succede adesso.

    Alessandro Coraiola

  3. Davide 31 Gennaio 2012 at 13:36

    I miei piu' sinceri complimenti, speriamo ora che la Ministro abbia un po0' d'insonnia e la utilizzi al meglio leggendo e rileggendo questa lettera, perche'… "in Aula non c'e' mai abbastanza tempo" … speriamo.

  4. alessandro vista 31 Gennaio 2012 at 17:42

    …GRAZIE..!

  5. Anonimo 20 Febbraio 2012 at 15:10

    "Nel condividere pienamente le osservazioni e gli argomenti trattati dai firmatari della lettera, e sottoposti alla riflessione del Ministro della Giustizia, auspico con forza che il Ministro Paola Severino voglia prendere in seria considerazione le importanti e gravi problematiche ivi sollevate e che da tempo stanno assumendo il rilievo di emergenza sociale primaria.
    Sono docente universitaria, separata, con una figlia e con una unità familiare ricostruita, nonostante le evidenti carenze e inefficienze della magistratura e del sistema giudiziario italiano, grazie unicamente alla comune volontà – del mio ex-marito e mia – di dare piena applicazione alla legge sull'affido condiviso, con pari tempo, pari responsabilità e azzeramento di ogni pretesa di tipo economico-patrimoniale, in un'ottica di collaborazione, di reciproco rispetto e di amore nei confronti di nostra figlia.
    Gli atteggiamenti e i comportamenti ben noti assunti da molti genitori separati, ed efficacemente richiamati nella lettera, sono distruttivi e hanno conseguenze devastanti soprattutto per i figli, ma anche per i genitori stessi e per la società tutta. Dinanzi a questa grave lesione il governo non può continuare a lasciare i coniugi che si separano in balìa di loro stessi, senza alcun tipo di sostegno concreto e guida istituzionale che aiuti ed educhi i coniugi a perseguire il solo bene comune."
    Prof.ssa Clara Ferranti
    Dip.to di Ricerca linguistica, letteraria e filologica Università degli Studi di Macerata

  6. Redazione 8 Marzo 2012 at 4:31

    Mercoledì 7 marzo
    RISPOSTA DELLA SEGRETERIA DEL MINISTRO:

    A nome del Ministro vi ringraziamo per la Vostra lettera, che affronta un tema molto delicato e di grande rilievo sociale e pone in evidenza problematiche di non facile soluzione, trattandosi di individuare, in concreto, modalità di affido che garantiscano al minore la bigenitorialità e, al contempo, rispettino le sue esigenze. La crescita del minore in un ambiente sereno ed affettivamente equilibrato deve costituire lo scopo principale di ogni intervento legislativo.

    La normativa attuale su questo aspetto certamente può essere migliorata, cercando di assicurare la presenza di entrambi i genitori nel percorso di crescita e di sviluppo del minore, sempre nel rispetto delle esigenze di quest’ultimo.

    Sotto questo profilo, ci preme richiamare l’attenzione sugli interventi legislativi, contenuti anche nel recente disegno di legge in materia di filiazione, volti ad introdurre e ad ampliare l’obbligo di ascolto del minore da parte del giudice nelle decisioni che lo riguardano.

    La centralità della figura del minore rende meritevoli di considerazione suggerimenti quali l’introduzione di un percorso obbligatorio di mediazione familiare utile ad ‘educare’ i genitori al diverso assetto della famiglia, nel rispetto reciproco e nel rispetto dei figli, così come la predisposizione di strumenti volti a ‘sanzionare’ il genitore che ostacola il mantenimento dei rapporti con l’altro genitore non affidatario o non convivente o comunque il genitore che si sottrae ai suoi doveri, intendendosi per tali non solo quelli meramente economici.

    Sempre nell’ottica della centralità degli interessi del minore, troviamo apprezzabile la proposta di garantire al figlio il mantenimento di rapporti affettivi con gli ascendenti e con i parenti di entrambi i genitori.

    Per queste ragioni Vi assicuriamo che le delicate problematiche emerse dal Vostro contributo ed il disagio manifestato saranno oggetto di esame e riflessione al fine di individuare gli strumenti più idonei a garantire al minore il diritto a crescere con entrambi i genitori ed a consentire a questi ultimi di esercitare pienamente i diritti ed i doveri insiti nell’esercizio della potestà genitoriale.

    Un aiuto prezioso al raggiungimento di tale obiettivo, che richiede un impegno e uno sforzo notevoli, può pervenire proprio da chi, vivendo di persona i problemi esposti, saprà tradurre in proposte e suggerimenti concreti le proprie esperienze.

    Con i migliori saluti.

    La segreteria del Ministro

  7. angelo bruzzese 12 Marzo 2012 at 20:43

    Io sono d'accordo che dobbiamo tutti insieme combattere a cambiare questo stato di cose ,soprattutto noi padri separati che abbiamo tutte le leggi contro , ci mettono in mezzo ad una strada ed anche i nostri figli ci rifiutano ,plagiati ed incattiviti dalle nostre ex ,io non so fino a quando resistero' a vivere queste ingiustizie ormai sono alla frutta ,ma , sono disponibile a lottare per i padri che verranno affinchè non si trovino nella mie stesse condizioni ,vi chiedo umilmente scusa del fastidio datovi e vi saluto .

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