Irrilevante il legame affettivo instaurato con il bambino

La verità giuridica prevale su qualunque legame affettivo. Infatti chi ha riconosciuto consapevolmente un figlio non suo può disconoscerlo in qualunque momento, al di là degli effetti negativi che questo può avere sul bambino.
Lo ha stabilito il Tribunale di Genova che, con una sentenza del 26 aprile 2012, ha accolto il ricorso di un uomo che aveva impugnato il riconoscimento di paternità fatto consapevolmente nei confronti di un bambino non suo. Inutile la difesa della madre che aveva opposto la coscienza dell’uomo e i gravi problemi che il disconoscimento avrebbe potuto provocare al ragazzo.
Infatti per il giudice l’impugnazione del riconoscimento di figlio naturale per difetto di veridicità, ai sensi dell’articolo 263 Cc, è ammessa in ogni caso in cui il riconoscimento sia obiettivamente non veridico, a nulla rilevando eventuali stati soggettivi di buona o mala fede dell’autore del riconoscimento, e quindi anche nel caso in cui il riconoscimento stesso sia stato effettuato con la consapevolezza dell’altrui paternità.
Fonte: www.cassazione.net