il 15 Ottobre.  L’associazione Genitori Sottratti a Bologna ha coinvolto genitori e nonni  davanti al tribunale di via Farini 1, a cui era presente anche l’Unicef, rappresentato dalla Dott.ssa Lea Boschetti del direttivo nazionale, in una manifestazione pluri-cittadina che ha toccato oltre 20 città dal Nord al Sud del paese.  Un evento anche strutturalmente nuovo che è stato coordinato attraverso l’uso dell’informatica dei social network e del web, infatti il sito: www.giustiziaminorile.blogspot.it rappresenta la cassaforte aperta con molte foto scattate ed inviate in diretta dalle varie città. Un contenitore ove compaiono immagini, articoli di stampa, documenti da scaricare per approfondire il temi,  una specie di centrale utile anche ai giornalisti per ricavare materiale editabile ed una rassegna stampa in costante aggiornamento.

Una manifestazione strategicamente destinata agli ambiti cittadini, evitando questa volta di andare tutti a a Roma come in passato, sia per motivi economici, sia per dare un chiaro segnale sul territorio delle nostre istanze, ma anche per incontrarci con alcuni dopo tante chiacchiere telefoniche o sui social network.
Una manifestazione pluri cittadina che da Bolzano a Palermo vede scendere in strada contemporaneamente con motivazioni chiare, gruppi di genitori e nonni per evidenziare il diasagio prodotto dalla magistratura che baypassa spudoratamente la legge sull’affido condiviso ogni giorno, lasciandoivi su il nome come un etichetta su un barattolo svuotato. Giudici convinti di interpretare la legge alla loro maniera. Noi genitori separati crediamo che qualcosa non funzioni affatto e quella che era una sensazione 8 anni fa, ora a distanza di tempo è divenuta una trite certezza.!

La famiglia separata oggi balza alle cronache poiché oltre la metà dei matrimoni giungono a separazione, ma questa non pare essere un EMERGENZA nè per la politica e nemmeno per la giustizia.

Da parte dei genitori, che NON sono abiutati a scendere in piazza a muso duro come i metalmeccanici, risulta difficile lamentarsi, a volte quasi assurdo mettere in piazza il proprio dolore, ma oggi 15 Ottobre i più determinati, rappresentanti di una categoria silente hanno preso la parola augurandosi di essere sempre più incisivi con la consapevolezza che non molleranno mai.


In merito all’affido condiviso e la sua vanificazione nei tribunali,
SONO TRE i punti che evidenziano anche una certa arroganza da parte dei giudici:
– Quella che veniva dichiarata come EQUA FREQUENTAZIONE dei figli e rimasta favola!
– Quello che doveva essere IL MANTENIMENTO PER PARTE (ovvero ogni genitore contribuisce al mantenimento dei figli), E’ RIMASTO IL VECCHIO ASSEGNO DEL PADRE VERSO LA MADRE, ma non solo, in un mondo in evoluzione ove le figure genitoriali hanno una pari valenza agli occhi dei bambini, la magistratura risponde inventando il GENITORE PREVALENTE O COLLOCATARIO, dando così una mazzata alle tesi e al dettato di legge dell’ affido condiviso.
-Quella che era una legge nata per equiparare i genitori, per dare spazio all’emancipazione femminile, per convalidare le pari opportunità, per cancellare anni di una mentalità che vedeva la donna i fornelli e alla cura dei bambini e l’uomo fuori a lavorare, per dare un senso ad un cambiamento epocale della figura paterna decisamente più vicina nel quotidiano alla vita dei figli, è diventata una legge svuotata, spompata, dribblata, vanificata, baypassata nel suo costrutto, grazie a sentenze che mostrano quanto stia poco a cuore alla Giustizia l’affido Condiviso…legge di stato…promossa dal parlamento e dai cittadini.

Gli altri punti della manifestazione li abbiamo evidenziati:
–   L’adozione da parte dei servizi sociali della Carta dei Servizi, (come previsto dalla L.328 del 2000 ancora inattuata a 14 anni dalla sua approvazione) un vademecum dei diritti e delle tutele disponibili ai genitori nella relazione con i servizi sociali;
–   L’ istituzione del Tribunale Unico della Famiglia costituito esclusivamente da giudici togati esperti in diritto di famiglia da non figurarsi presso i Trib. Minorili;
–    L’ istituzione dei patti prematrimoniali
–    L’ introduzione della mediazione familiare gratuita
–    L’ istituzione dei patti prematrimoniali
–    L’ abolizione delle competenze civili dei tribunali per i minorenni
–   Nelle sottrazioni internazionali di minori che si proceda tempestivamente al mandato di cattura per il reo/rea;
–    L’introduzione del reato di “Stalking Familiare” nei casi di violenza psicologica in danno dei figli e dei genitori dopo la separazione.

Davanti ai tribunali anche per quei bambini che ogni anno vengono portati via alle famiglie e inviati in strutture extra-familiari. Un numero impressionante che fluttua da 40 a 56 mila creature che dall’oggi al domani perdono di vista  papà e mamma, la loro casa, i loro giochi e i loro compagni. Una prassi questa che desta molte perplessità sia per l’invasività degli interventi sia per l’impatto che psicologicamente rappresenta una separazione forzata come questa nella mente dei bambini. La “tutela del minore” mostra lati terribili, e come frase alquanto abusata, rappresenta per come viene gestita, un motivo di riflessione e di sospetto, con risvolti economici corrispondenti ad esborsi ENORMI di denaro pubblico, aspetti di una pianificazione e scelta di spesa, preoccupante per vari motivi, non ultimo la volontà specifica di mantenere in vita una filiera di specialisti che vivono dell’allontanamento minorile.
Ovvero, lo stato predilige inviare in luoghi di raccolta i bambini, piuttosto che aiutare le famiglie d’origine, che, conti alla mano rappresenterebbe un risparmio definibile come MACRISCOPICO per le stesse tasche dello stato, cioè le nostre ma anche un enorme risparmio di dolore e frustrazione per figli e genitori. Se questa è la tutela del minore, diciamo NO GRAZIE e VORREMMO METTERCI DENTRO IL NASO PRESTO IN ASSOLUTA TRASPARENZA. I soldi dello stato sono quelli dei contribuenti e molti di quei bambini/minori, sono I NOSTRI !

Non siamo genitori sprovveduti, osserviamo le cronache quotidiane e ci rendiamo conto che in alcuni casi le strutture di affido extra-familiare sono certamente indispensabili, ma crediamo anche che un numero di 40-56 mila bambini sia probabilmente ECCESSIVO, ma guardarci dentro E’ VIETATO! I registri illeggibili, le cifre ufficiali nascoste o frazionate da far venire il mal di testa con una sapienza volta a non acclarare niente se non la volontà di NON ESSERE DISTURBATI.
In epoca di trasparenza bancaria, in cui ti obbligano a girare con massimo 30 euro in tasca pagare col bancomat e non spenderne oltre 999 …ci chiediamo, quanto ancora lo stato perdurerà ad essere invasivo senza mostrarci le sue carte? E questo non è che un esempio, che indica però la direzione del vento! Ci viene chiesto di ubbidire ciecamente e tacere, solo che nel nostro caso, si parla di relazione figli genitori, probabilmente la prima e più importante fase della generazione della vita! E come genitori diciamo GRAZIE VOGLIAMO FARNE A MENO E TROVARE ALTRE STRADE, non vogliamo essere BUSINESS in alcun modo!
Vogliamo una giustizia che guardi in faccia alle persone e non emetta sentenze tutte uguali, soprattutto in ambito familiare, certi che ci sia dovuto.