Ci scrive Nino e pubblichiamo le sue parole, come sempre con la consapevolezza che la pubblicazione di questa sua testimonianza ha ricevuto il suo benestare ed è di suo pugno e sotto la sua responsabilità.

Name: Antonio Campo – email: ninocampo@libero.it

Messaggio: Spett.le Associazione e lettori, vorrei mettere all’attenzione della pubblica opinione il dramma e la disperazione di un bimbo di 5 anni, cresciuto ed accudito dal padre in totale disinteresse della madre, e recentemente affidato a quest’ultima dalla generalizzata, quanto aberrante, consuetudine che vuole le madri sempre e comunque affidatarie “a prescindere” dei figli minori.

Nel caso specifico poi, nonostante gravissime notizie di reato a carico della madre, perpetuate a danno dello stesso bambino, e debitamente portate
all’attenzione dei competenti organi giudiziari a mezzo di specifiche
denunce.
Il tutto suffragabile da numerosissime testimonianze, e soprattutto dalla viva voce del bambino, che nonostante gli oramai quasi dieci mesi di deportazione coatta, continua ad urlare “disperatamente” al mondo la sua volontà di stare col padre, e parallelamente a denunciare i presunti abusi, continuati e protratti, ad opera della madre.

Credo dunque sia oramai necessario accendere i riflettori su questa inqualificabile vicenda, portata avanti finora nel più assoluto
menefreghismo da parte dei competenti organi giudiziari, che sono recentemente arrivati a dichiarare inammissibile un ricorso Ex 700 per provvedimento d’urgenza, suffragato da giurisprudenza recente della Cassazione, perizie mediche specialistiche, e finanche da precisi video – testimonianza del bambino
>medesimo. Ed inoltre, giungendo spocchiosamente finanche alla condanna del pagamento delle spese giudiziarie, solo per avuto l’ardire di sollevare il caso.

Ringrazio dunque chiunque vorrà dare risalto alla vicenda, fatta salva ogni più opportuna verifica che si intenderà effettuare al riguardo.

Antonio Campo