di Rosaria Talarico – LA STAMPA – 27 gennaio 2011
La Cassazione:
la donna e il marito non lavorano, vanno aiutati !!!

«I figli so’ piezz ‘e core!» sosteneva Eduardo in un’esclamazione di genuino afflato partenopeo. Infinitamente più prosaica, la Cassazione ricorda che possono anche essere «pezzi» da cento euro, da sborsare mensilmente. Una sentenza della suprema corte ha stabilito infatti che, pur se sposati, i figli possono avere ancora diritto ad essere mantenuti dai genitori, nel caso non siano autosufficienti. Bamboccioni for ever, insomma, e con tanto di autorizzazione del tribunale.

Il caso nasce dal ricorso di una madre separata di Ferrara che testardamente si è opposta a ben due giudizi a lei sfavorevoli. Per il tribunale di Ferrara e la Corte d’appello di Bologna, l’ex marito era autorizzato a sospendere l’assegno di mantenimento di 436 euro mensili, poiché la figlia era ormai laureata e sposata. A quanto pare due elementi che da soli non sono indice di indipendenza e raggiunta maturità (quantomeno economica).

La Cassazione ha infatti ribaltato i precedenti giudizi di merito stabilendo che la ragazza, pur avendo conseguito un diploma di laurea in scienze motorie che le avrebbe consentito di insegnare educazione fisica, aveva preferito coronare il sogno di fare il medico e si era quindi iscritta a medicina. Nel frattempo si era anche sposata con un giovane di Santo Domingo, ancora studente. Dopo le nozze aveva continuato a vivere con la madre.

«Il matrimonio del figlio maggiorenne già destinatario del contributo del mantenimento a carico di ciascuno dei genitori ne comporta l’automatica cessazione – si legge nella sentenza – in quanto la costituzione del nuovo nucleo fa sì che i coniugi attuino una comunione spirituale e materiale». Nel caso in questione, però, «nessuno di questi elementi è ravvisabile» scrivono i giudici della suprema Corte, considerando che «al matrimonio non è seguito nessun mutamento sostanziale per la giovane che ha continuato a vivere, come in passato, con la madre e a frequentare il corso di laurea intrapreso». Anche dal marito non è arrivato alcun sostegno economico essendo pure lui studente «privo di mezzi economici ed iscritto all’istituto per perito elettrotecnico a Ferrara onde completare a sua volta il proprio ciclo di studi». L’ex marito dovrà quindi ancora mantenere la figlia sposata e con doppia laurea.

Sconsolato il commento di Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani: «La sentenza rafforza un principio finalizzato al mantenimento infinito dei genitori in favore dei figli. Quasi il 10% delle procedure familiari italiane riguarda vertenze intentate da figli ultramaggiorenni contro genitori pensionati». Il rischio è di detenere per lungo tempo il primato mondiale dei boomerang kid, i bambini che tornano a casa. Ma in Italia è più corretto chiamarli bamboccioni: quelli che da casa non se ne sono mai andati.