LA GIORNATA SULLA VIOLENZA ALLA DONNA
di Roberto Castelli
Forse varrebbe la pena di affrontare il fenomeno sulla violenza e della discriminazione come fenomeno ampio e non più solo verso le donne…il sessismo è una pietosa convinzione utile a spartire in due le acque di un mare che è comunque inquinato da un’ informazione volutamente fuorviante, il dividere in sessi l’umanità è una forma distorta per cogliere la realtà, funzionale a pochi ma nel pieno controllo di molti.
Emarginazione
Gli emigrati sono discriminati, la gente di colore è discriminata, i poveri sono discriminati, i papà in seguito alle separazioni sono discriminati, gli omosessuali e gli handicappati sono emarginati. Anche l’emarginazione è violenza, anche il maltrattamento degli animali è violenza, ma anche quello sugli anziani nei centri per loro. Dunque, come mai si parla tanto di violenza sulla donna? Sicuri che non stiamo tralasciando qualcuno? E i bambini? E gli uomini? Curioso questo pianto a sesso unico, pessimo e discriminante da qualsiasi parte lo si guardi, possibile che il tam tam mediatico raccolga tanti consensi e non offra mai uno sguardo equidistante ed obiettivo? Mai un’analisi comparativa sensata in TV e sui giornali?
La recente relazione ONU* racconta cose ben diverse
Offre uno sguardo MONDIALE e ritrae l’italia come il paese meno problematico dell’intera europa e sei volte percentualmente più basso del mondo sul fronte della violenza agita verso le donne. Mai possibile che qui da noi nessuno riveli questi dati e tutti si sbellichino nel TAM TAM a sesso unico come se la violenza fosse la prima causa di morte femminile? In nome di quale logica l’uccisione di una donna ha un peso diverso da quella di un uomo? Ha senso definire femminicidio tutta questa “architettura” ?
Quando si vuole dirottare denaro pubblico ai centri antiviolenza* non serve e non paga parlare in chiave di realtà, e nemmeno ricordare al grande pubblico che vi sono centri d’accoglienza solo per accogliere le donne. Ma… non vi sono le pari opportunità, ministero pagato da tutti uomini e donne? OCCORRE INVECE PARLARE DI VITTIME e possibilmente SOLO DI UN GENERE SESSUALE. COSI’ FUNZIONA.
Se a fronte di 115 vittime femminili nell’arco del 2012, e 76 vitttime maschili per mano femminile*, (tutte vittime frutto di situazioni deprecabili aldilà della considerazione sul loro sesso), si parla solo di violenza sulle donne, qualcosa NON FUNZIONA! La strumentalizzazione prende il posto dell’informazione e la falsa informazione o l’informazione parziale, prende il posto dell’obiettiva realtà.
IL TAM TAM MEDIATICO ha una responsabilità immensa, quella di tralasciare l’obiettività a favore dell’obiettivo.
Direi che la cosa può essere letta solo come: parziale e volutamente taciuta.
115 vittime di violenza a fronte di qualche migliaio di vittime di patologie cancerogene al seno e all’utero, rende più chiara lo scenario numerico? 76 uomini uccisi e qualche centinaio suicidi  e qualche migliaio deceduti in seguito a lavori a rischio tipicamente solo maschili, rendono un idea della QUANTITA’ della materia violenza ? Il dato violenza in una popolazione di oltre 55 milioni di cittadini rappresenta socialmente un aspetto desolante, ma numericamente uno zero, 000003 percento! fra i due generi maschile e femminile. Percentualmente un dato che non rivela un umanità perfetta, affatto, ma nemmeno separata in Donne e Uomini visti come Vittime predestinate e Carnefici di default !

Fortunamatente non tutti i cittadini si addomesticano con l’informazione generalista, molti si ribellano (uomini e donne) vivono sulla loro pelle realtá contraddittorie o colgono in tutto questo fenomeno aspetti torbidi, e scelgono di non bersi l’informazione preconfezionata di alcune lobbies.

Accade quindi che il processo di “non credere”  passa non solo attraverso esperienze vissute in prima persona, ma anche attraverso fonti autorevoli come quella dell’ONU, che ci permette di cogliere pienamente il senso della violenza sulla donna NEL MONDO E nel nostro piccolo paese. Ma anche l’esercizio di comparare numeri e metodi d’indagine come quello dell’ ISTAT* piuttosto che quello dell’ ONU. Ecco che la consapevolezza consente di trarre una conclusione certo avvilente e allo stesso tempo allarmante: -Ci vogliono dare da bere quello che conviene all’oste-.

Ci spacciano per buono l’UNICO vino messo sul bancone, così il vino/informazione passa, grazie al tam tam, come genuino ma produce una vastissima sbornia collettiva dopando tutti in una fuorviante visione etilica, quella che la donna é vittima dell’uomo e che esiste LA BUONA e IL CATTIVO con l’effetto di codificare  il bene e il male secondo il sesso di appartenenza, un progetto di contestualizzazione di cause ed effetti del tutto virtuale e privo di numeri comparati, volto a sostenere e produrrre  una distorta visione collettiva.
Ma non essere d’accordo con questa rappresentazione significa obiettivamente destarsi dal sogno virtuale indotto da un Morfeo assolutamente manipolatore.
Quasi tutti intenti a bere il vino dell’oste, soggiogati da una campagna informativa ripetitiva fatta di passaparola e talk show, o interventi sulle reti nazionali e trasmissioni tv-salottiere con un’ informazione pompata, destinata alla fine dei conti a INOLTRARE il denaro pubblico ai centri antiviolenza, (con altri effetti collaterali…finchè ci siamo lo annientiamo del tutto, tipo quelli di inasprire pene e inventare deterrenti solo per un sesso, guarda caso quello maschile…vogliamo parlare di stalking?.

La manovra finto informativa e realmente dopata si fa largo nelle maglie della coscienza popolare e offre la soluzione alla maggior parte degli italiani che per mettersi a posto la coscienza negano la violenza nel divenire tutti paladini contro la violenza femminile…Ma la violenza non ha sesso, e questa violenza non ha neppure senso espressa così.

Una tesi diventa vera se ripetuta o se è suffragata?
Sembra che non valga più la fondatezza ma la ripetizione di una tesi, non importa se la notizia sia numericamente confutabile, vale la ripetitività il tam tam la manipolazione semantica.
Innalzando a problema PRIMARIO la violenza sul femminile si alimenta il mostro e si producono le condizioni che sono alla base della frantumazione della societá: condizioni che avvalorano e sdoganano il concetto che la società debba temere il genere sessuale e non più la violenza in sè.
Chiunque ravvisasse in questo articolo un oltraggio alle vittime di violenza é assolutamente fuori strada.
Il progetto “campagna contro la violenza sulla donna” é sì un progetto di discriminazione e oltraggio ma rivolto al sesso maschile nonchè verso l’intelligenza di moltissime persone (uomini e donne senza distinzione) e chi tira le fila svolge un azione parzialmente mendace, totalmente fuorviante, manipolatoria, scaltra, depistante, oppiacea. E per svegliarsi occorre imporsi la luciditá con un colpo di reni.
Il tam tam sostiene l’informazione e maschera  “il metodo”
E’ prassi risolvere con il denaro pubblico i problemi sociali, pagando esperti, ancor prima che con campagne di sensibilizzazione o con approcci efficaci, il METODO nasconde però una fortissima inadempienza di una classe politica che non sa trovare vere soluzioni e non fa prevenzione, ma sposta il problema e lo fa diventare un qualcosa che solo il denaro e le competenze “esterne” possono risolvere, senza assumersi una reale responsabilità diretta, senza nemmeno cercare di upgradare la società civile, ma garantendo, così facendo, la monetizzazione del problema e l’alimentazione del conflitto apparente dove  intere lobbies di persone e professionisti sguazzano e ingrassano nel fertile gioco della contrapposizione dei sessi e col motto latino “divide et impera” (dividi e comada).
La violenza di genere é un pretesto colossale per giustificare una realtá che socialmente andrebbe presa in altro modo, non certo gonfiando il fenomeno e nemmeno alimentado i conflitti, ma acculturando la società e prima di tutto smettendo di buttare dalla finestra denaro pubblico in questo modo. Ecco perchè ci permettiamo di sostenere che questa campagna mediatica questo invasivo tam tam, contrappone uomini e donne trascinando tutti ben lontano da un naturale mondo di pacifica convivenza. La violenza di genere è un invenzione infame che ci chiude in una scatola gestita con modalità occulte, allo scopo di autoalimentarsi e fomentare così la contrapposizione e l’antagonismo fra i sessi, un METODO che funziona e incanta le masse, ma serve ad alcuni non certo alla maggioranza delle persone.
Ecco una tabella veritiera…e dunque utile per comprendere la mistificazione in corso.

*A seguire,

DATI ONU – ISTAT METODI DI RICERCA – COSA SUCCEDE AI CENTRI ANTIVIOLENZA – LA VIOLENZA TACIUTA SUL MASCHILE, PRIMA INDAGINE NAZIONALE
A completamento di quanto sopra:
ONU: LA VIOLENZA SULLA DONNA IN ITALIA, DATI (scaricabile anche cliccando qui)
oppure Cliccare voce: Homicide by sex al link sottostante:
CENTRI ANTIVIOLENZA :
SUL CENTRO ANTIVIOLENZA ARTEMISIA DI FIRENZE:
LA VIOLENZA FEMMINILE SULL’UOMO: PRIMA INDAGINE NAZIONALE
UNA CAUSA/EFFETTO: MANIFESTARE PER I SOLDI QUALI RISOLUTORI DI DRAMMI (!)
Coordinamento Donne Rimini in cammino contro la violenza sulle donne
Per un aumento delle risorse destinate ai CENTRI ANTIVIOLENZA
Partenza ORE 14.30 dal GIARDINO DELLE MIMOSE (DIETRO PALAZZO COMUNALE….