Il termine “matrigna” ricorda un sostituto di serie bi della  madre con un accezione negativa dettata dalla desinenza che evoca aggettivi quali…arcigna maligna, ma ci ricorda anche un personaggio vicino al mondo delle fiabe, ove questa figura come insegna la psicoanalisi, reincarna nient’altro che la parte oscura e minacciosa della madre stessa.  

E’ una figura che si frappone? Una madre bis, un evoluzione un ampliamento degli affetti e quindi delle figure di riferimento per i figli? Certamente, ma non solo. Si introduce infatti anche il ruolo che ha una compagna di un padre separato, che lo sostiene e come può vernire percepita dai figli in un clima che potrebbe trovare ostacoli dettati da gelosie e da pregiudizievoli “diritti di precedenza” nonchè da un irrisolto fondamentale che riguarda la separazone di una coppia in presenza di figli e un successivo ri-assestamento in “famiglie diverse”, allargate, di seconda generazione.

Crediamo che la società nel suo cambiamento necessiti di osservatori attenti, di sguardi mirati e ampi, che permettano a tutti di cogliere il cambiamento in atto, questo fa Laura Pigozzi e lo offre con questo libro, a tutti coloro che si interrogano sulla realtà e su un fenomeno vasto che caratterizza la nostra società, in un periodo storico ove le separazioni/divorzi toccano il 45% delle unioni/matrimoni, e producono uno scenario ove la possibilità di ricostruire famiglie e riproporre luoghi di affetto è davvero all’ordine del giorno.

La struttura familiare cambia e si allargano gli affetti con essi cambia la visione della famiglia tradizionale alla quale si affiancano altre tipologie familiari ugualmente dignitose e meritevoli di rispetto nel principale rispetto dei figli, ma anche di tutte le parti in causa.

La redazione

Chi è la più cattiva del reame? 
Figlie, madri e matrigne nelle nuove famiglie
di Laura Pigozzi

Un saggio che si interroga sullo statuto delle nuove figure materne e paterne.

Nelle famiglie multiple le matrigne non sono più, come una volta, le spose di un uomo vedovo, e non hanno, come spesso si crede, il ruolo di una zia, una baby sitter, una “fidanzata di papà”. La nuova figura di matrigna sembra piuttosto occupare una posizione più simbolica e meno simbiotica di quella materna.
Che cosa accade nella relazione madre-figlia quando esiste un’altra figura femminile investita di un ruolo di cura? Quali sono i legami che nascono tra la matrigna e la figlia del partner?
Come cambia la figura paterna in presenza di una matrigna? Come la matrigna sostiene presso i figli la funzione paterna?
Questo libro, manifesto critico e psicanalitico della matrigna, indaga la natura dei legami – spesso inattesi e dai colpi di scena clamorosi – che emergono nelle nuove famiglie.  La figura materna e le sue ombre sono le protagoniste del libro.
Mai come ora sembra urgente stimolare un pensiero critico intorno a questa figura adulta, che occupa un terzo posto nell’orizzonte familiare, nella no-mother land in cui troppo spesso viene confinata.

Laura Pigozzi si occupa del rapporto tra psicanalisi e modernità, con particolare riferimento al mondo femminile. È l’autrice di A nuda voce. Vocalità, inconscio, sessualità (Antigone 2008) e di Voci smarrite. Godimento femminile e sublimazione (Antigone 2011). Ha creato “Rapsodia. Rete di psicanalisi, arte, vocalità”, luogo di incontro tra psicanalisti e artisti (www.rapsodia-net.info). Conduce laboratori di sperimentazione vocale e ha fondato il Non Coro.

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